Nessuna delle consigliere di opposizione di Guidonia ha potuto partecipare alla Consulta regionale delle donne amministratici, convocata dall’Anci per lo scorso 28 giugno. La responsabilità, in base a quanto riportano le firmatarie di una nota al vetriolo, sarebbe della Presidente del consiglio comunale Loredana Terzulli. Ora ne chiedono le dimissioni.
“Ha tenuto la comunicazione in un cassetto per quattro giorni, ricordandosi di mandarcela solo due ore prima dell’incontro. Quello che ci ha meravigliato più di tutto è la mancanza di sensibilità, non ha minimamente considerato gli impegni che caratterizzano proprio la vita di una donna che ha ruoli amministrativi e che nel nostro caso, a differenza sua, non percepisce uno stipendio per occuparci di questioni istituzionali – il commento delle consigliere di opposizione Arianna Cacioni, Giovanna Ammaturo, Anna Checchi, Paola De Domicis e Lorena Roscetti. L’omissione è grave, ha tenuto fuori un pezzo della rappresentanza della terza città del Lazio da una consulta regionale importante, togliendo a noi l’occasione di partecipare e Guidonia Montecelio di essere rappresentata. Solo l’ultima di una serie di omissioni gravi. Siamo uno dei pochissimi comuni in cui né il Consiglio Comunale, né le Commissioni Consiliari hanno ancora ripreso a riunirsi in presenza, mentre tutti gli altri si sono attrezzati con divisori di plexiglass e altri dispositivi per svolgere le riunioni. Una mortificazione per il ruolo che dovremmo svolgere, che probabilmente non fa altro che avvantaggiare la maggioranza di governo targata 5 stelle che ci tiene lontani dagli uffici. Per non parlare dell’assise convocata con il contagocce, con la totale noncuranza da parte della Presidente Terzulli delle numerose mozioni e interpellanze presentate da parte dei Consiglieri di opposizione. Senza parlare delle interrogazioni giacenti in attesa di risposta da parte del Sindaco e degli Assessori, un altro affronto ai nostri diritti di conoscenza e di controllo. Per questi motivi auspichiamo che in un sussulto di dignità la Presidente Terzulli si dimetta, altrimenti lavoreremo ad una mozione di sfiducia da presentare a stretto giro, che testimoni quanto ormai non ci sentiamo più garantite da lei”.