È stato un muro contro muro, diciamoci la verità, un braccio di ferro che per la prima volta ha sancito un’incrinatura: quella tra l’amministrazione figlia del movimentismo civico e le associazioni. La querelle scatenata dalla decisione di coprire con le piante il vituperato, a ragione, Muro di Ponte Lucano, pare sia giunta all’ultimo atto.
Quindicimila euro per capire come salvare il Mausoleo ed evitare allagamenti
A cementare la frattura, dopo l’incontro che si è tenuto tra i gruppi che hanno combattuto negli anni per restituire il Mausoleo dei Plauzi alla città, una nuova delibera di giunta, quella con cui la giunta Proietti in data 20 gennaio decide di dare mandato al settore numero sei di provvedere ad affidare l’incarico per la redazione di uno “studio di fattibilità per la messa a regime dell’area, per la salvaguardia dalle inondazioni del costruito, delle persone e delle cose, per la demolizione del muro di protezione dalle potenziali esondazioni con il supporto di uno studio di natura idraulica dell’area compresa tra le cascate a monte del ponte e il tratto a valle del medesimo ed elaborazione di una soluzione urbanistico ambientale rivolta all’integrità del costruito che insiste nell’area di ponte Lucano e Villa Adriana e del complesso monumentale del ponte e del sepolcro dei Plauzi”. Costo dell’operazione non più di 15mila euro. Una pezza, per dirla in parole povere, necessaria a coprire la voragine di incomprensione che si è creata nei giorni successivi alla conferenza stampa con cui il sindaco ha presentato il progetto firmato dall’esperto di paesaggi Paolo Picchi, che ha scatenato l’ira degli attivisti a colpi di post su facebook e non solo.
Le reazioni degli ambientalisti allo studio di fattibilità: la nostra ribellione è servita
Pezza che è piaciuta molto di più della soluzione numero uno, come scrivono le associazioni in una nota ufficiale firmata da Comitato Promotore del Parco Archeologico Ambientale delle Antiche Cave del Barco dell’Area dei Travertini e delle Acque Albule, Comitato Salviamo Pontelucano, Associazione Argos Navis, Italia Nostra sez. Aniene e Lucretili, Salviamo il Paesaggio Tivoli, Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio, Comitato per l’Aniene, Insieme per l’Aniene onlus: “La “ribellione” alla mascheratura del muro di Ponte Lucano con le “cannucce” e il conseguente incontro tra le Associazioni ambientaliste e il Sindaco è servito! Sono passati quasi due anni dal suo insediamento ma, alla fine, l’Amministrazione comunale di Tivoli ha prodotto una delibera in cui per la prima volta, dice in maniera netta di voler eliminare lo scempio del “muro” che, in questi 12 anni, ha prodotto ingenti danni agli abitanti di Villa Adriana e alle casse comunali, messo a repentaglio la staticità e sopravvivenza stessa di un Complesso Monumentale quello dei Plautii a Ponte Lucano, unico al mondo e impedito a cittadini e turisti di fruirne liberamente”. Insomma secondo loro l’atto è stato generato dal disappunto non celato a maggior ragione di fronte all’atteggiamento del primo cittadino “irremovibile sulla sua decisione di “mascherare il muro”, anzi, “nasconderlo alla vista”, anziché limitarsi, come da noi proposto, all’indispensabile pulizia dell’area che, a circa due anni dal suo insediamento in Comune non era mai stata eseguita”. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene? Può darsi, certo è che la faccenda del Muro pone l’accento pure su un altro aspetto: quello che si scrive sui programmi presentati in campagna elettorale non solo viene letto con attenzione ma viene monitorato e questa è una lezione buona per tutti.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.