“Solo una studentessa su 5 sceglie un indirizzo con materie scientifiche. Un dato molto più basso rispetto a quello registrato fra i ragazzi. Oggi nel Lazio, con l’approvazione della legge della consigliera Michela Di Biase, proviamo ad invertire la rotta e a immaginare nuovi spazi per incentivare bambine e ragazze a studiare discipline STEM. Lo facciamo nella nostra Regione con la speranza di portare il dibattito a livello nazionale. La scienza non è solo una questione maschile. #IlFuturoèSTEM”. Lo scrive su Facebook il Vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori.
“L’approvazione della legge regionale – commenta l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Scuola e Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino – per contrastare i pregiudizi e gli stereotipi di genere e promuovere l’apprendimento e l’acquisizione di specifiche competenze da parte delle donne, fin da quando sono bambine, nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (cosiddette Stem) per agevolarne sia l’accesso che la progressione di carriera nei rispettivi settori lavorativi è una buona notizia. Siamo convinti ad esempio dell’importanza della creazione di classi che abbiano una maggiore presenza femminile negli Istituti tecnici superiori. Abbiamo una responsabilità come classe dirigente nei confronti delle donne nella misura in cui dobbiamo formare giovani donne con le cosiddette competenze stem. Competenze specialistiche che permetteranno loro di entrare nel mercato del lavoro e di poter ambire a occupare non solo posizioni lavorative di primo piano, ma allo stesso tempo di colmare quel gap salariale che ancora oggi le vede guadagnare di meno dei colleghi uomini. L’importanza di questa legge risiede nel fatto che avviene in un momento di grande trasformazione del mercato del lavoro e della necessità di una formazione continua capace di far emergere una stretta relazione tra la formazione e il lavoro così da aiutare sia le persone ma anche le imprese e il nostro territorio a competere su un terreno di qualità. Un ringraziamento al Consiglio regionale per il lavoro svolto e in particolare alla consigliera Michela Di Biase, prima firmataria della proposta”.