La Regione Lazio è la prima in italiana ad adottare con l’inizio del nuovo anno il nuovotriage ospedaliero che dai codici a colore passerà ai codici numerici. Non si tratta di un semplice adempimento o spacchettamento del sistema dei codici a colori, ma rappresenta un nuovo processo di codifica nel quale si ridefiniscono i tempi massimi di attesa, la definizione clinica del paziente e i parametri vitali per l’attribuzione finale del codice numerico. Lo ha annunciato l’Assessore alla Sanità l’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che questa mattina in regione ha aperto i lavori del convegno sui ‘Nuovi codici di priorità in Pronto soccorso e sistema di Teleconsulto nelle reti di emergenza’ alla presenza dei responsabili dei professionisti che operano nei Pronto soccorso del Sistema sanitario regionale. L’incontro è stato trasmesso in diretta sui canali social regionali ‘Salute Lazio’.
Il cuore del nuovo sistema di triage ospedaliero prevede il passaggio dai consueti 4 Codici a colore (Rosso-Giallo-Verde e Bianco) al nuovo sistema a 5 Codici numerici (dall’1 al 5) nel quale: 1 è l’EMERGENZA, 2 l’URGENZA, 3 l’URGENZA DIFFERIBILE, 4 l’URGENZA MINORE e 5 la NON URGENZA. I codici 1-2-3 sono a medio alta intensità di cure mentre 4-5 a moderata-bassa intensità. I nuovi codici si inseriscono in un percorso di attenzione nei confronti della Rete dell’emergenza e sono accompagnati dal Decreto gestione del sovraffollamento in attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto scorso.Le prime attivazioni dei nuovi codici di triage si svolgeranno ad inizio gennaio negli ospedali della Asl Roma 1: il Santo Spirito, il San Filippo Neri e l’Oftalmico con il suo pronto soccorso specialistico e via via fino a giungere a fine gennaio con l’attivazione del Policlinico Gemelli.
“È stato svolto un lavoro molto complesso di formazione e sperimentazione che ha coinvolto oltre 100 operatori di tutte le strutture pubbliche e accreditate e che consentirà di migliorare la profilatura dei pazienti rispetto alle priorità di accesso riducendo così il pericolo di accumulo di pazienti con un potenziale clinico evolutivo. Un lavoro che cambierà radicalmente la presa in carico dei pazienti nella rete dell’emergenza e la catena di responsabilità. Voglio inoltre annunciare che il risultato positivo di bilancio dell’anno passato di circa 6 milioni di euro abbiamo deciso di reinvestirlo completamente nella Rete dell’emergenza – così Alessio D’Amato, assessore alla sanità e all’integrazione sociosanitaria, che ha aggiunto: ora, dopo l’adeguamento informatico dei sistemi dei Pronto soccorso e la corretta formazione del personale, scatta il conto alla rovescia poiché dal prossimo anno adotteremo il nuovo sistema. Nel Lazio negli ultimi dieci anni vi è stata una progressiva e graduale diminuzione degli accessi totali nei Pronto soccorso che sono diminuiti di 200 mila unità: nel 2018 sono stati in totale 1.928.168 gli accessi nella rete dell’emergenza regionale del Lazio e di questi 3,1% in codice rosso, 27% in codice giallo, 65,2% in codice verde e il 4,3% in codice bianco. Circa l’88% ha registrato una permanenza al pronto soccorso inferiore alle 12h per quanto riguarda infine le modalità di accesso il 15,6% dei pazienti sono giunti con i mezzi dell’Ares 118 e il 78,8% con mezzi autonomi. Al tempo stesso vi è stato un aumento della complessità in particolare per quanto riguarda i codici gialli e i codici rossi”.
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