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La pittura come contestazione e ricordo, Giusy Guerriero si racconta

La pittura come contestazione e ricordo, Giusy Guerriero si racconta

di Vincenzo Perrone

La pittura come stile di vita ed esigenza primaria, è questo che spinge la giovane artista mentanese Giusy Guerriero (nella foto scattata da Francesca Mazzara) dipingere ed esportare nei suoi quadri la sua stessa anima.

Com’è nata la passione per la pittura?

Da bambina guardavo mio zio dipingere ed ero attratta, incuriosita e affascinata dalla pittura. Mi piaceva ricopiare i suoi disegni, poi da ragazzina a 12 anni ho realizzato il mio primo quadro che era un paesaggio. Dopo le scuole superiori sono entrata nell’accademia delle Belle Arti di Roma e ho studiato seriamente la pittura. Tuttavia non mi bastava lo studio accademico perchè ero e sono sempre curiosa di scoprire stili nuovi, così ho preso lezioni da alcuni maestri contemporanei.

Chi sono stati i tuoi maestri?

Sicuramente Osvaldo Sabene, un pittore iperrealista dal quale ho appreso questa tecnica di pittura. In quel periodo volevo superare il mio limite artistico e l’iperrealismo per me era il massimo. Ho seguito anche alcuni corsi dal maestro spagnolo Ruben Belloso che ho scoperto per caso su facebook. Ho spaziato molto con le tecniche di pittura, alcuni mi dicono che sono indecisa pittoricamente ma a me piace spaziare ed essere completa.

C’è stato un momento nella tua carriera in cui ti sei sentita maggiormente valorizzata?

In realtà la mia è stata una crescita graduale, ho partecipato a bellissime mostre collettive che ricordo con piacere. Negli ultimi anni mi sento più sicura e più matura artisticamente e credo che l’arte sia ormai il mio stile di vita.

Il tuo ultimo progetto tocca la questione del lago di Bracciano e l’emergenza idrica romana. Di che si tratta?

Sto realizzando nei pressi del lago e precisamente nel comune di Anguillara Sabazia alcuni murales per parlare del problema dell’abbassamento dell’acqua del lago che non nasce oggi in realtà. Il lago si sta prosciugando da tempo e lo stanno letteralmente amazzando. Tra i murales che mi piace citare ci sono “Lo spirito del lago” e “Ninfa”, amo l’idea di dare una voce al lago che non può esprimersi. Con questo progetto sto collaborando con l’artista “Moby Dick”, mentre i muri sui quali dipingere ce li ha messi a disposizione l’amministrazione comunale.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Collaborerò con il comune di Mentana per la ricorrenza della battaglia di Mentana il prossimo 3 novembre. In quella circostanza realizzerò appunto un quadro raffigurante la battaglia. Ho già dato in passato il mio contributo alla mia città, regalando il quadro di una Madonna alla Chiesa di San Nicola al castello nel centro storico. Mi piace pensare che sia in buone mani e di poterlo andare a vedere quando ne ho voglia.

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