Home Cronaca Iscrizioni al Catullo, Mentana e Fonte Nuova vogliono incontrare il ministro. Il caso

Iscrizioni al Catullo, Mentana e Fonte Nuova vogliono incontrare il ministro. Il caso

Iscrizioni al Catullo, Mentana e Fonte Nuova vogliono incontrare il ministro. Il caso

Le amministrazioni di Mentana e Fonte Nuova hanno chiesto congiuntamente un incontro al Ministro della Pubblica Istruzione, al Presidente della Regione Lazio, al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, al Direttore del Dipartimento VIII della Città Metropolitana, al Comune di Monterotondo e al Dirigente Scolastico del Liceo Catullo per cercare di trovare una soluzione condivisa alle criticità emerse negli ultimi giorni nell’ambito delle nuove iscrizioni al liceo classico della città eretina.

I nuovi criteri di accoglienza delle domande di iscrizione alla classe prima, fissati dal Consiglio d’Istituto del Catullo, penalizzano fortemente i ragazzi residenti a Mentana e a Fonte Nuova. Criteri che “premiano” con un punteggio superiore chi è residente a Monterotondo. La scelta è stata operata per ovviare alla mancanza di spazi fisici per accogliere tutti i ragazzi che hanno fatto domanda di iscrizione.

Il caso è esploso in seguito all’esclusione di alcuni studenti per il prossimo anno scolastico, in particolare ha suscitato scalpore il respingimento della domanda di un tredicenne disabile di Fonte Nuova. Sestino Giacomoni, deputato FI di Mentana, ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro Marco Bussetti chiedendo di “verificare se il liceo Catullo abbia rispettato la normativa in materia di pubblicità dei criteri di accettazione delle domande di iscrizione al primo anno” e di valutare “l’opportunità di utilizzare strutture messe a disposizione dal comune di Mentana e di Fonte Nuova da adibire subito a succursali del Catullo”. Il sindaco di Mentana, Marco Benedetti, ha usato dei toni molto più forti sul suo profilo Facebook, tirando in ballo addirittura il manifesto della razza.

Ma c’è anche chi punta il dito contro le scelte del passato come Maurizio Guccini, consigliere FdI di maggioranza a Fonte Nuova: “Il Comune di Fonte Nuova, nelle persone dell’assessore Manuel Tola e del sindaco Piero Presutti, ha scritto al Miur ed agli uffici competenti della Regione Lazio e dell’Area Metropolitana, manifestando da una parte la totale disponibilità a collaborare con le istituzioni, affinché si possano tamponare i problemi immediati e trovare risposte definitive in futuro, ma dall’altra sottolineando la discriminazione e i disagi che stanno subendo tutti gli studenti fontenovesi. Fonte Nuova è un comune di oltre trentamila abitanti – continua Guccini – ed è imbarazzante che non abbia istituti superiori o licei. La Provincia di Roma con il presidente Moffa aveva previsto nel piano triennale la realizzazione di due istituti, uno a Fonte Nuova ed uno a Mentana. Le amministrazioni successive decisero di spostare le opere a San Vito Romano, ribadendo che tutte le utenze potevano essere soddisfatte dagli istituti eretini. Il tutto con l’avallo vergognoso dell’allora politica fontenovese locale. Il nostro impegno sarà tutto devoluto ad invertire questa tendenza e a dotare il territorio dei dovuti servizi”.

Federico Del Baglivo, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Fonte Nuova, ribadisce la necessità di risolvere velocemente la situazione e denuncia l’impatto sociale di queste politiche: “Il nodo può essere sciolto temporaneamente consentendo l’accesso al Catullo, ma la risoluzione del problema va affrontata diversamente – spiega il consigliere –. La classe dirigente di Fonte Nuova e Mentana in passato si è raramente preoccupata di interloquire con la provincia per dotare il territorio di licei e istituti superiori, ignorando la ricaduta sociale per le città. Ad esempio a Fonte Nuova un migliaio di ragazzi è costretto a percorrere anche dieci chilometri per raggiungere la scuola, rinunciando a vivere la propria città e sovraccaricando ulteriormente il traffico. Inoltre, il fatto che diversi imprenditori commerciali di Fonte Nuova abbiano deciso di spostare le proprie attività a Monterotondo, è diretta conseguenza di questo tipo di politica”. edb.

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