Le associazioni di Guidonia e Fonte Nuova (oltre a Codici, associazione nazionale) spingono per impedire la riapertura della discarica e del Tmb dell’Inviolata. Dopo il via libera del Tar alla discarica di Roncigliano ad Albano, il coordinamento delle sigle guidato dalla portavoce Donatella Ibba sostiene con più forza la delibera di giunta n. 74 del 5 agosto dopo averne richiesto la stesura e l’approvazione al sindaco Barbet. Secondo le associazioni, il vincolo posto dal Mibact sull’area e l’inquinamento della falda sottostante non consentirebbero in alcun modo la ripresa delle attività presso il Tmb e la discarica. L’obiettivo è la revoca dell’AIA.
Il vincolo
L’impianto di trattamento e gli invasi insistono nell’area del Parco Regionale Naturale e Archeologico dell’Inviolata, il 16 settembre 2016 la Soprintendenza Archeologica ha posto un vincolo sul perimetro di 1500 ettari. La sindaca di Roma e delle Città Metropolitana Virginia Raggi vorrebbe tornare a utilizzare la discarica di Guidonia per i rifiuti di Roma, cosa che non ha alcun interesse per i Comuni dell’area del Nordest in quanto tutti dotati di sistemi di raccolta differenziata estremamente efficienti secondo i dati Ispra. Tuttavia, per le associazioni del territorio, proprio in virtù di quel vincolo non sarebbe possibile “visto che gli impianti di smaltimento (discarica) e di trattamento (Tmb), presenti come risaputo al centro del Parco tutelato nonché dell’area fortemente inquinata, sarebbero dovuti risultare pertanto già da tempo in area inidonea e quindi esclusa dal Piano di gestione dei Rifiuti del Lazio ex Dlgs 152/2006, mentre invece oggi stride fortemente il fatto che la sindaca Raggi con sua Ordinanza voglia riaprire ed usare la discarica e portare i rifiuti di Roma anche in tale Tmb, tramite via Inviolata che è oltretutto all’interno del Parco e nonostante il Parere Negativo del Mibact”, spiega la presidente di Cittadini per Fonte Nuova è Nostra Donatella Ibba. Gli unici lavori consentiti nell’area riguardano la “rinaturalizzazione” e il “rispristino paesaggistico” con il “divieto di ampliare o riaprire il sito della discarica esistente”.
“In più è in corso l’iter per ampliare il Parco dell’Inviolata con proposta di Legge Regionale di Novelli e Cacciatore – continua Ibba –, ma è attualmente bloccato l’ultimo passaggio per presentare la proposta in aula, dato che non è stato sottoscritto l’accordo tra Città Metropolitana e Comune di Guidonia”.
La richiesta
Il sindaco di Guidonia Michel Barbet, il sindaco di Fonte Nuova Piero Presutti e tutte le associazioni vogliono accertare la legittimità delle autorizzazioni di entrambi gli impianti (discarica e Tmb), in particolare per quel che riguarda l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).
“Fino al sesto invaso, non esisteva alcuna AIA ab origine della discarica – spiega ancora Donatella Ibba –, mentre esisteva dal 1995 la perizia tecnica d’ufficio del Tribunale di Tivoli dove si attestava il grave inquinamento di falda ed il pericolo per la salubrità ambientale, che avrebbe poi portato a una Conferenza di Servizi di 11 anni per i superamenti dei CSC e che evidentemente, se fossero stati rilevati in atti, sicuramente avrebbero ostacolato i procedimenti di ‘revisione’ regionali”.
Martedì i sindaci e le associazioni saranno ascoltati presso la Commissione del Consiglio regionale anche dall’assessore Massimiliano Valeriani.