di Alessandra Paparelli
Tutto pronto per il flash mob radiofonico “L’Italia suonò”, venerdì 20 marzo alle ore 18.05, stesso giorno in cui le radio di tutta Italia, alle 11.00, trasmetteranno in contemporanea l’Inno Nazionale e tre brani rappresentativi del panorama musicale italiano per la mobilitazione “La radio per l’Italia”. Grandissimo successo ha ottenuto infatti anche la proposta di Matteo Sandri, notissimo speaker e dj di Radio Verona e Radio Vicenza, nonché direttore artistico di Radio Vicenza e consulente artistico/promotore musicale di Radio Verona. L’idea di far sentire unita la nostra Nazione da nord a sud e riunire tutto il Paese attraverso la voce delle radio con un brano scelto e mandarlo in onda in simultanea tra tutte le emittenti locali e nazionali d’Italia è partita proprio dal noto dj e speaker vicentino, ideatore anche del progetto “Is Good For You”. “L’Italia suonò”: nasce attraverso il gruppo Talkmedia di FM-world, direttore Nicola Franceschini; l’iniziativa èsimile a quella prevista per le ore 11.00 con “La radio per l’Italia”. La scelta del collega Matteo Sandri è ricaduta su un brano storico e struggente di Vasco “Vivere” ed è stata apprezzata da moltissime emittenti locali FM e web d’Italia che ne stanno trasmettendo il promo in questi giorni, difficili come sappiamo per tutto il nostro Paese. “L’Italia suonò”: sempre venerdì 20 marzo ma alle ore 18.05.
Come è nata l’iniziativa, l’orario, e perché la scelta è ricaduta sul brano “Vivere”, di Vasco Rossi?
“L’iniziativa nasce per far sentire unito il nostro Paese: la scelta delle ore 18.00 è proprio perché fino ad ora tutti tutti i flash mob sono iniziati proprio alle 18.00, quindi tardo pomeriggio. Il brano – in questo caso “Vivere” di Vasco, è stato scelto per le sue parole e significato. Inizialmente il brano che avrei voluto proporre era “La Canzone del Sole” di Lucio Battisti, un brano notissimo e l’idea era infatti quella di usare la base di una grande canzone che cantassero e potessero cantare tutti a squarciagola. Poi ho pensato a Vivere. La scelta di Vivere è stata la seconda canzone che mi è balzata in testa, proprio per il suo profondo significato e senso. Un testo più importante e attinente al momento difficilissimo che stiamo vivendo. Un brano del 1993, dall’album Gli Spari Sopra “Vivere, e sperare di star meglio, Vivere e non essere mai contento, vivere come stare sempre al vento, vivere, come ridere, Vivere anche se sei morto dentro, vivere e devi essere sempre contento. Vivere è una parola importantissima oltre ad essere una grande canzone con un grande testo”.
Ogni canzone può dare emozioni diverse a ognuno di noi.
“Quindi la scelta sarà “Vivere”, anche i grandi network hanno apprezzato l’idea e devo dire ben venga che anche loro, oltre naturalmente alle radio locali, abbiano creato e appoggiato questa mia iniziativa. E’ molto importante che anche loro abbiano capito l’importanza dell’unione nazionale in questo durissimo momento che stiamo affrontando tutti insieme”.
Come si può ancora aderire all’iniziativa?
“Per chi abbia voglia, basta scrivere a info@isgoodforyou.net e noi inviamo direttamente le grafiche del progetto. Potranno personalizzare le cover, naturalmente, inserendo il nome della propria radio”.
Come stai e state vivendo in Veneto la difficilissima situazione di emergenza Coronavirus? Come vi siete organizzati in radio?
Il periodo è molto difficile, oltre ad essere non in sede (personalmente ho la fortuna di poter trasmettere in libertà da casa con tutta l’attrezzatura ma qualche altro collega è tecnicamente in difficoltà), le radio stanno soffrendo: in particolare penso alla mancata raccolta della pubblicità. La radio ha un ruolo importante in questo momento: le persone sono tutte a casa e noi abbiamo il dovere di fare compagnia, intrattenimento, e strappare un sorriso nonostante le notizie difficili, brutte, dolorose che arrivano da tutti gli altri media.
Che cosa rappresenta la radio per te?
“La radio – secondo il mio parere – è un mezzo straordinario, ha una funzione etica, sociale, di libertà e di intrattenimento che mai come nessun altro questo importante mezzo può avere. La radio può permettersi di fare e dire cose che la televisione non dice; la radio può plasmarsi in qualsiasi forma, colore, idea”.
Quando e come hai iniziato la tua carriera radiofonica, i primi passi in radio?
“Ho iniziato come tecnico-regista nel 2001, avevo 16 anni, successivamente ho pian piano cominciato a fare i primi interventi in voce; poi sono approdato in alcune radio importanti regionali come Bum Bum Energy, Bum Bum Network. Oggi sono direttore artistico di Radio Vicenza e consulente artistico-promotore musicale di Radio Verona, oltre ad essere speaker di entrambe le emittenti. E’ il mio lavoro, fonte di ispirazione, amicizie, per me la radio è tutto. E’ come una moglie che ti ha affiancato e ti affianca da anni”.
Hai in serbo altre iniziative nazionali?
“Spero non succeda mai più per motivi tragici ma mi auguro per cose positive e belle che uniscano l’Italia, magari faremo un’altra adesione generale-nazionale per quando usciremo da questo grande problema del Covid-19”.
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