È Mauro Lombardo il candidato sindaco del Polo civico a Guidonia Montecelio in vista delle prossime elezioni amministrative. La decisione è arrivata in una riunione del cartello civico, una scelta che indica in maniera chiara la volontà della coalizione di puntare sulla competenza. Non una semplice chiave elettorale ma una proposta forte all’interno di una campagna che sarà animata – è facile prevederlo – da una accesa competizione. Lombardo è, infatti, la sintesi tra profilo politico ed esperienza amministrativa di alto livello maturata nel corso della sua vita professionale. Un avversario per il centrosinistra e per il centrodestra che darà del filo da torcere e che rappresenterà però anche un potenziale affidabile interlocutore nella geografia mobile che è la politica di Guidonia. Il nuovo polo civico (come si fanno chiamare adesso) ha chiuso quindi, come confermano i bene informati, sul nome di uno dei fondatori della coalizione dopo avere esaminato le diverse possibilità avanzate dalle liste. Una candidatura che è una risposta alla principale criticità denunciata in questi anni di amministrazione cinque stelle con una città – l’hanno più volte definita i civici – lasciata allo sbando.
Lombardo, 50 anni, sposato con tre figli, avvocato libero professionista, una passione incredibile per la politica, le radici e gli ideali a destra. Lombardo inizia il suo percorso amministrativo come consigliere di maggioranza nel 1995, nei pochi mesi che furono in mano alla sindaca Teresa Bonelli, per passare poi all’opposizione di Ezio Cerqua, apprezzatissimo sindaco di sinistra. Ma per Lombardo le responsabilità diventano ancora più importanti dal 2000 con il successore di Cerqua, l’ex sindaco Stefano Sassano. In quella Giunta di centrodestra si occupa d’altronde di settori clou, urbanistica e finanze. Sono anni di istituzioni e militanza, nel 2006 finisce sui giornali insieme ad altri aennini per il lancio dei finocchi a Vladimir Luxuria, arrivata in città nella campagna elettorale come candidata alla Camera di Rifondazione, un episodio che certo oggi ricorda storcendo il naso, unico neo di una crescita politica che invece ha voluto tutta incentrata sulla sobrietà. Tant’è che mentre la destra italiana subisce delle trasformazioni, da Alleanza Nazionale al Pdl, Lombardo intanto viene valorizzato anche da Eligio Rubeis: l’architetto nella prima Giunta gli assegna la delega da vicesindaco e la competenza Sport e Trasporti. Lombardo si dimette dopo un anno, non per ragioni politiche ma professionali, e resta il referente di un’area strategica per l’andamento dell’amministrazione. L’ultimo travagliato anno prima dell’epilogo pesante della seconda Giunta Rubeis provoca scossoni nell’intera classe dirigente di centrodestra. Ripercussioni che nel caso di Lombardo si materializzano in una feroce perdita di fiducia nel sistema partiti che vanno – secondo il suo modo di vedere – a penalizzare i territori, la città, per seguire ottiche di spartizione di potere e di componenti. Così nel 2016 matura due scelte una dopo l’altra: lasciare Forza Italia e dare vita a un progetto civico. Quello è il giro di boa che segna il resto del suo cammino in politica. La visione del fondatore è di tradurre nella complessa realtà della terza città del Lazio, modelli civici che da Tivoli a Mentana sembrano avere funzionato. Le elezioni del 2017 con Aldo Cerroni candidato sindaco (l’altro pilastro del progetto) quasi consegnano quel sogno. I civici mancano per un soffio il ballottaggio, eleggendo comunque tre consiglieri in opposizione.
Lombardo è convinto sia possibile mettere insieme persone e istanze nel territorio superando gli steccati di appartenenza: questo è il vero motore della sua impronta civica, la spinta con cui si rapporta ai partiti. Non c’è alcuna demonizzazione, ma la consapevolezza di avere costruito una proposta che può essere una risorsa per l’amministrazione della città. Nella scheda elettorale per il voto politico regionale e nazionale ognuno segua i propri valori ideali, ma a Guidonia si uniscano le forze nell’ottica di un governo capace, tutto indirizzato al bene della comunità. Questa è la sintesi di un approccio diventato appunto iniziativa. Il disegno, come si sa, nel 2017 non sbarca al governo locale conquistato invece dai cinque stelle, eppure resiste all’opposizione e, fino al diffondersi della pandemia, si traduce anche in azioni in città come nel campo del volontariato contro il degrado urbano.
Ecco perché Lombardo adesso ha una duplice prova davanti a sé. La prima è portare avanti questa dimensione del civismo in una fase politica che sta premiando di nuovo i partiti. L’altra è fare arrivare ai cittadini elettori il plus che la sua candidatura può rappresentare in questo contesto considerando anche l’esperienza maturata in posizioni chiave nella carriera lavorativa. Ci sono tappe che da quel punto di vista sono decisive. Il 2008, anno in cui prende l’incarico di amministratore delegato della Rama Spa, l’azienda di trasporti di Grosseto. Un compito che lo mette subito a contatto con un livello manageriale di rilievo, e con risultati di peso considerando che i tre bilanci che chiude sono tutti in utile, in controtendenza (è il caso di dire) con l’andamento tipico delle aziende pubbliche di trasporto locale. L’ulteriore salto per Lombardo segna la data del 2010 quando diventa dirigente e responsabile degli appalti e degli acquisti di Atac Spa. In sostanza redige atti di gara d’appalto, contratti, pareri, gestisce l’albo dei fornitori, presiede la commissione di gara. Si tratta della responsabilità di circa 600 procedure d’acquisto nell’arco di 6 anni (sopra e sotto soglia europea) per un valore d’asta complessivo di più di 2 miliardi di euro. Si occupa degli appalti di Atac in anni particolarmente delicati per le municipalizzate romane, e la sua gestione si caratterizza per una elevata capacità manageriale inquadrata nella totale integrità. C’è un altro tassello che lo forma: nel 2016 Lombardo è coadiutore del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, per elezione del consiglio regionale, una pagina professionale che, a sentire come ne parla, va a determinare tanto anche sul piano umano. Conosciuto negli ambienti della politica locale per la sua lucidità di analisi, schivo di fronte ai riflettori mediatici, a dispetto dell’aria rigida si rivela capace di creare dei fortissimi legami umani come ha fatto con il suo gruppo e nell’arena delle civiche, legami s’intende improntati sulla lealtà. Basterà tutto questo per vincere le elezioni di Guidonia Montecelio? La prima sfida intanto è arrivare al ballottaggio.