Il Nuovo Polo Civico ora punta al ballottaggio

Dati per perdenti a tavolino non più di un mese fa, i civici riprendono la marcia verso le urne di Guidonia Montecelio e puntano invece oggi al ballottaggio. Politica in fibrillazione nella terza città del Lazio a pochi giorni da Natale, si intrecciano incontri, spostamenti, tavoli con il risultato di rivoluzionare aspettative e previsioni.

Il nuovo polo civico si rafforza, questo è l’elemento certo. Le liste rette dai pilastri di Guidonia Domani e Il Biplano, quindi Aldo Cerroni e Mauro Lombardo, hanno visto entrare in gioco nuovi elementi. Non solo i piccoli gruppi come l’Onda, a fare la differenza è l’ingresso di Paola De Dominicis, ex capogruppo Pd attualmente alla guida in aula del gruppo civico. La consigliera uscita dal partito democratico in rottura con la scelta di governare insieme ai cinque stelle, non si è mossa da sola, visto che ha contato sul supporto di Rocco Cisano, Daniele Di Cerbo, Pasqualino Rossi che l’hanno seguita nella nuova avventura. A volere far di conto circa mille voti che passano dal Pd al nuovo polo civico, cioè tanto in termini potenziali di percentuali. E non finisce qui. Perché a portare linfa vitale ai civici che gli osservatori consideravano esclusi dal ballottaggio 2022 a favore dei due schieramenti, c’è proprio l’incertezza nella quale navigano gli avversari.

Il centrodestra è nell’impasse delle tre candidature a sindaco: Alessandro Messa della Lega, Mario Pozzi di Fratelli d’Italia, Maurizio Massini di Forza Italia. Tre nomi tutti legittimamente in gioco ma senza capacità (e volontà) di sintesi a livello locale. Risultato, visto che nessuno compie il passo indietro nell’ottica unitaria, la partita della decisione si sposta ai vertici romani che avranno due opzioni. Scegliere e calare dall’alto l’investitura su uno dei tre in base all’appartenenza e alla capacità aggregativa, oppure indire le primarie cittadine nelle quali, per forza di cose, ci sarebbe un vantaggio teorico di Fratelli d’Italia anche se, come insegna la storia, tutto è possibile. Intanto il tempo scorre con l’effetto di produrre solo instabilità che porta candidati consiglieri a guardarsi intorno in cerca di posizioni più sicure.

E dall’altra parte la situazione è ancora più precaria. I candidati sindaco, infatti, non ci sono. L’alleanza Pd e Cinque Stelle che sta gestendo questi ultimi mesi di amministrazione, non individua una leadership adeguata che riesca a elevare il livello dopo questi anni di poca politica e scarsa gestione di governo. Il recente innesto del Pd, al di là dei post entusiasti sui social e dell’operazione Car, troverà una ragione di esistere solo con una candidatura a sindaco capace di dare un senso a questa nuova stagione progettando una diversa visione della città. Per adesso i papabili candidati interpellati hanno tutti declinato e ipotesi convincenti all’orizzonte non ce ne sono. Cosa può accadere? A meno di accontentarsi senza quindi nemmeno sperare di concorrere, si riaffaccia anche da questa parte del campo la possibilità delle primarie di coalizione, con i contendenti di Pd e Cinque Stelle. Quindi Simone Guglielmo, Emanuele Di Silvio, Mario Lomuscio che per i democratici potrebbero essere tutti in pista, e Elisa Strani per i Cinque Stelle, anche se la vicesindaco – è bene ricordarlo – spacca il fronte interno tra supporter e acerrimi nemici.

In questa nebbia, il nuovo polo civico continua il suo posizionamento sognando (senza nemmeno troppa fatica) di assicurarsi un posto al secondo turno, e dialoga con le forze della città. Pronti hanno risposto all’appello lanciato da Flora Fusciello e Giorgio La Bianca che hanno invocato un tavolo per federare tutte le civiche di Guidonia Montecelio. “Noi siamo a disposizione”, e si capisce perché sia così.