Non si placa lo scontro sull’aumento delle tariffe pubblicità e affissioni a Guidonia Montecelio. Il rincaro del 50% per quelle con superficie superiore al metro quadrato – ferme dal 1993 – “riguarda una parte minoritaria degli impianti” tuona Claudio Zarro, per la precisione sono coinvolti dagli aumenti l’8,3% degli stalli. Tira fuori i numeri il presidente di commissione pentastellato per rispondere agli attacchi che continuano ad arrivare dal consigliere piddì Emanuele Di Silvio.
Il democrat ha sollevato un polverone accusando la maggioranza cinque stelle di colpire i piccoli commercianti facendo salire il costo per le affissioni e le insegne. Anche se i classici manifesti 70×100 non sono inclusi nel rincaro, le tariffe – ha spiegato Di Silvio – lieviteranno per il resto delle misure, comunque tante. Un ennesimo flop l’attacco, a parere invece di Zarro. “Di Silvio dovrebbe informarsi, studiare. Non ha partecipato neanche alle commissioni”. Sul fronte delle insegne, Zarro ricorda “che l’aumento riguarderà solo le nuove attività” e sulle affissioni la versione di Di Silvio non ha il supporto dei numeri.
Mappatura alla mano, infatti, è vero che le tariffe saliranno del 50% (sopra al metro quadrato) ma l’incidenza è debole. In base ai dati forniti da Zarro, a Guidonia Montecelio ci sono 600 stalli per i 70×100, quelli dei classici manifesti, esclusi quindi dall’aumento perché inferiori al metro, e solo 50 per le misure 100×140, 200×140, 140×200, più due giganti per i 6×3. Quindi a conti fatti vedranno il rincaro delle tariffe in tutto 52 stalli, contro i 600 che restano a costo invariato. Motivo per il quale il gettito in più per le casse dell’ente previsto dagli uffici comunali è solo di 10mila euro l’anno a fronte dei 550mila che arrivano attualmente. “La piccola e media impresa non è toccata da questo aumento, ma solo la grande distribuzione. Di Silvio deve imparare ad approfondire, lui spara a zero, io fornisco i numeri”.
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