Bando sotto Natale per la mega gara del servizio di refezione scolastica a Guidonia Montecelio che punta a affidare il servizio per tre anni al costo stimato di 7 milioni di euro, rinnovabile per altri due per un totale di quasi 12 milioni di euro. Nel precedente appalto avvenuto in epoca di centrodestra con la Giunta Rubeis Di Palma, il servizio fu affidato (era il 2014) a 4,63 euro a pasto più Iva, diventati con la rivalutazione monetaria su base Istat di questi anni, 4,77 euro. La partita sotto gestione cinque stelle pone come prezzo a base di gara soggetto quindi a ribasso, 4,87 euro, e dal punto di vista formale sarà nelle mani della centrale unica di committenza della IX Comunità Montana con cui Guidonia ha siglato una convenzione. A finanziare il servizio pensano il Comune, molto gli utenti con la quota di compartecipazione tariffaria e fondi statali per rimborsare i pasti degli insegnanti. L’appalto per la mensa segue le nuove direttive nazionali in campo di sostenibilità ambientale (decreto legislativo del 2016) per cui l’azienda che si offre di produrre e distribuire i pasti nelle scuole deve assicurare un sistema di gestione ambientale virtuoso in tutte le fasi nella produzione degli alimenti, nella scelta della carta e del tessuto, nei trasporti, nel consumi energetici, nelle pulizie dei locali, nella gestione dei rifiuti. In base appunto al nuovo codice degli appalti del 2016 nella valutazione delle offerte tecniche dei servizi di ristorazione si deve tener conto degli aspetti biologici, tipici o tradizionali. Quindi frutta, verdura, ortaggi, legumi, cereali, pomodori, pane, formaggio, olio, almeno per il 40% devono venire da produzione biologica, per il 20% da sistemi di produzione integrata e prodotti tipici. Anche la carne è soggetta a indicazioni, per almeno il 15% deve provenire da produzione biologica, e per almeno il 25% da prodotti Igp e Dop. Senza considerare che vengono premiate, in fase di valutazione delle offerte presentate dalle aziende, le modalità di recupero del cibo non somministrato e della riduzione del rumore. La ditta dovrà preparare i pasti nei due centro cottura comunali (Setteville e Colle Fiorito) e portarli nei 19 refettori dei 9 istituti scolastici. La media dei pasti, in base alle cifre attuali, è di 2.700 al giorno, 486mila pasti l’anno (i giorni di servizio sono 180), considerando che l’avvento del pasto domestico ha diminuito il numero di adesioni alla mensa, l’anno scorso sono state 2.300. L’intero sistema di adesione, pagamento, sarà digitale e online, e l’appalto prevede che a carico del gestore del servizio ci sia anche la preparazione del personale all’uso del software. E novità dalla quale non si poteva prescindere è che a carico dell’azienda ci sarà la pulizia dei locali, inclusi gli spazi utilizzati dai bambini che usufruiscono del pasto da casa.
Gea Petrini
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