Arriva la rottura, Stefano Sassano si autosospende dalla carica di vice coordinatore provinciale di Forza Italia. E’ l’apice dello scontro, uno strappo che si consuma sulla candidatura a sindaco di Arianna Cacioni. L’ex stagista per anni nello staff del sindaco Eligio Rubeis, è stata indicata dagli azzurri e da Fratelli d’Italia come guida nelle elezioni di Guidonia Montecelio contro la linea della maggioranza del partito locale che chiedeva invece un profilo di discontinuità rispetto all’ultimo governo. Il vertici del partito si sono mostrati “sordi”.
Sassano, tra i protagonisti dello scioglimento anticipato del consiglio e in opposizione interna alla gestione Rubeis per due anni, senza assessori in Giunta, spiega adesso le ragioni che lo hanno condotto a congelare la propria posizione all’interno del partito. “Ho appreso a mezzo stampa della decisione maturata dei vertici sovracomunali di Forza Italia e FdI circa la candidatura a sindaco di Arianna Cacioni e non ne condivido né forma né sostanza. D’altro canto il nome di Cacioni – dice Sassano – non risponde se non formalmente, essendo stata per anni diretta collaboratrice di Rubeis e figlia della sua indicazione, a quel profilo di discontinuità che in documenti ufficiali la base di Forza Italia e gli esponenti più rappresentativi del medesimo partito avevano chiesto ed approvato”.
Nelle settimane dure di trattative, la maggioranza del partito locale aveva anche tirato fuori un nome, quello dell’avvocato Alberto Cuccuru, espressione della società civile, come figura in grado di traghettare il centrodestra in queste burrascose elezioni. L’esigenza, insomma, era quella di fornire alla città un segnale chiaro di cambiamento rispetto alla passata amministrazione. Alla fine però i vertici dei due partiti hanno stretto il patto intorno al nome avanzato da Rubeis. “Tali accadimenti impongono al sottoscritto azioni conseguenziali – continua Sassano – ho formalizzato la mia autosospensione dalla carica di vice coordinatore provinciale di Forza Italia, partito che si è mostrato influenzato più dal conservatorismo miope dell’ultimo asset politico, che dal doveroso recepimento delle istanze della propria base volte all’individuazione di una guida che potesse incarnare quel sentimento di discontinuità rispetto al passato che la città chiede. In considerazione del fatto che per anni, in una posizione minoritaria, ho manifestato il mio dissenso in tutte le sedi fino allo scioglimento del consiglio comunale al quale ho concorso, per le imminenti elezioni, nel confermare il mio disimpegno circa qualsivoglia forma di candidatura, guarderò con attenzione la ufficializzazione delle liste e, qualora mi fosse chiesto, indicherò quali destinatari dei consensi quei candidati che si renderanno credibili per la necessaria discontinuità e per il rinnovamento del governo della città”. redpol.
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