Tutti incollati a Eligendo come a una finale di campionato, il dado è tratto anche nel Lazio, Nicola Zingaretti è presidente, si discute sui numeri della maggioranza, le preferenze sono finalmente uscite. A Guidonia Montecelio l’andamento delle regionali vede come candidato presidente più votato Stefano Parisi del centrodestra per 50 voti sopra la cinque stelle Roberta Lombardi (32.2%), terzo il presidente eletto Zingaretti con il 25.1%. Il traino delle preferenze porta il Pd più su rispetto al dato drammatico delle politiche, qui al 19.3%, mentre Sergio Pirozzi che entra come consigliere di opposizione prende il 6.2%, pari a 2.774 voti. Nelle dinamiche politiche territoriali, la partita vera si è giocata sulle preferenze: gruppi impegnati a portare i diversi candidati, ecco la geografia post voto nella terza città del Lazio.
Zona democratica. Il Pd in enorme affanno, uscito a pezzi dal voto nazionale, e in più con la componente Ferro ferita dalla sconfitta, vede al primo posto come più votato tra tutti gli schieramenti Marco Vincenzi di Simone Guglielmo e Domenico De Vincenzi, 1.061 voti che non sono certo molti. Il calo delle preferenze non ha risparmiato nessuno. Sempre del Pd la seconda più votata della città è Michela Califano, astorriana, spinta quindi da Rita Salomone e Emanuele Di Silvio, 836 voti. L’uomo del ticket è Rodolfo Lena, 722 voti, il quarto più votato della città. Andrea Ferro, altro big di riferimento portato dal consigliere Mario Lomuscio, chiude a Guidonia a 473 preferenze, non tanto distante da quanto preso nella sua Tivoli, dove si attesta poco sopra le 500. Subito sotto Ferro, nella classifica però solo piddì, c’è il capogruppo uscente Massimiliano Valeriani di Patrizia Carusi con 308 voti. Valeriani conquista in tutto 13mila voti in accoppiata con Marta Leonori 10mila, i più votati di Roma.
Civismo. Pirozzi candidato presidente va bene ma le preferenze sono poche. Matteo Alesiani nome di punta del polo civico si ferma infatti a 531 voti. Portato dal polo ma meglio precisare al netto di Aldo Cerroni che si è impegnato per Zingaretti. Il gruppo forte per Alesiani è quello biplanista con Mario Proietti in consiglio, i lombardiani però in questa prova non brillano. Pochi voti. Ticket però riuscito con Flora Fusciello esponente civica di Guidonia che sta a 446 voti, appena sotto.
Forza Italia la sfida la vince Mazza. Round interessante dentro Forza Italia. Meglio chiarire che è la prima vera prova elettorale dopo la disfatta delle comunali da anno zero – scandali, scioglimento, ammutinamento – sono tutti rientrati in casa azzurra e anzi ci sono gli innesti nuovi, Augusto Cacciamani. Proprio l’ex Ncd è stato forte sostenitore di Giuseppe Cangemi detto Pino, eletto nella rosa dei più a livello regionale. Cacciamani non è stato l’unico però a muoversi per Cangemi, un’altra componente si è prodigata per la sua vittoria ed è quella dei sassaniani, Maurizio Massini e Gianni Tuzi. Così Cangemi prende 444 voti, è il terzo di Forza Italia. Mentre i primi due posti sono per Laura Cartaginese (eletta) che conquista 722 preferenze, portata in gran parte dal gruppo di Andrea Mazza che conta sul nuovo innesto di Cristian Caponera in lista alle ultime amministrative, ma con qualche aiuto anche da altri lidi. Seconda posizione con 543 voti per Adriano Palozzi – ticket con Cartaginese – invece portato solo dall’area Mazza che esce quindi rafforzato da questa prova interna come gruppo leader del partito. In quarta posizione sotto Cangemi c’è Antonello Aurigemma, anche lui big eletto, e nome dei rubeisiani. L’ex sindaco Eligio Rubeis, gli ex consiglieri Marianna De Maio e Michele Venturiello gli portano 338 voti. Gli equilibri dentro Forza Italia sono stravolti.
Fratelli d’Italia, Pozzi vince la competizione interna. Il partito della Meloni fa un’ottima prova a Guidonia Montecelio, il dato è alto sia alle politiche che alle regionali, sopra l’8%. Anche qui – inutile nasconderlo – i candidati sono stati traghettati dalle due anime del partito, da una parte Mario Pozzi, dall’altra Alessandro Messa con la consigliera Arianna Cacioni. I tre più votati di FdI sono nomi vicini o sostenuti da Pozzi: Paolo Della Rocca 364 voti (portato nello specifico dall’ex consigliere Ncd Antonio Tortora), Micol Grasselli 357 e Giancarlo Righini 344. Solo dopo la coppia di Messa e Cacioni, cioè Fabrizio Ghera (344) e Chiara Colosimo (274). Non erano mancate polemiche al momento della presentazione delle liste: Messa e Cacioni avevano promesso ripercussioni al partito e negative per l’assenza di candidati del territorio. Dietro i numeri potrebbe nascondersi la resa dei conti.
Gea Petrini
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