Sfondo blu e bianco, un cuore stilizzato rosso, con Guidonia Popolare il consigliere uscente Antonio Tortora è il primo a scendere in pista per le elezioni amministrative del 2017. Candidato sindaco, nel simbolo c’è anche il suo nome, affiancato da Michele Bianco – al governo nel primo mandato Rubeis – che dopo due anni fuori dall’arena torna all’attivismo, anche se precisa che non sarà in lista, “un contributo dall’esterno” come segretario del movimento civico. Un progetto aperto a cittadini e imprenditori con 21 punti già fissati e presentati per cambiare la città, fuori da ogni schieramento, “siamo di centro” dicono e in alternativa ai partiti. Per carità il benestare del ministro Lorenzin c’è ma ha dato carta bianca a Tortora che esce formalmente da Ncd per questa avventura civica alla quale partecipa anche un altro ex consigliere, cioè Alberto Morelli che abbandona quindi Forza Italia e l’ormai ex alleato Andrea Mazza. “Non è potuto essere qui materialmente ma ha aderito a Guidonia Popolare”, e con ogni probabilità candiderà la figlia nella lista. Tortora entra in campo e per il momento non vede alleanze possibili ma precisa a più riprese di aver “sciolto il legame con Rubeis, c’è il distacco”, dà qualche stoccata a Andrea Di Palma, “se alcune delle nostre proposte non si sono potute realizzare è per lui, perché è il sindaco che decide”, ma sui quattro che hanno decretato lo scioglimento è un fiume in piena. Contro Vallati, Valeri, Cerroni e Sassano c’è il veto assoluto a qualsiasi dialogo, “non votare il Bilancio è stato un atto grave per la città” dice anche Bianco.
Il cuore che batte nella civica – A fornire le indicazioni generali dell’azione politica del gruppo è il neo segretario Bianco: “E’ un progetto chiaro sul quale vorremmo attrarre l’attenzione di cittadini e imprenditori. Anche sugli errori passati abbiamo costruito un nuovo percorso che condurrà all’amministrazione Tortora. Non mi candiderò ma darò il mio contributo perché cerchiamo volti nuovi, cittadini che conoscano il territorio. Non siamo i Cinque Stelle, non abbiamo timore di loro, noi non siamo la protesta ma il progetto per rendere Guidonia Montecelio più vivibile, attraverso trasparenza e legalità”.
I ventuno punti – Primo pronto soccorso con eliporto è il fiore all’occhiello, “si può fare”, ma spiega Tortora “la prima azione sarà il canile comunale con polo veterinario gratuito per i cittadini di Guidonia, oggi per 330 cani spendiamo 660mila euro l’anno”. Quindi grande attenzione all’ambiente e allo sviluppo, azioni mirate per incentivare gli imprenditori a investire su Guidonia con un taglio alla burocrazia, alcune delle proposte spiegate in maniera dettagliata. Riportare all’interno i servizi oggi esternalizzati dal Comune (a cominciare dalla riscossione dei tributi), “i dipendenti avranno più lavoro, ma ci sarà un sistema di meritocrazia”. E ancora i servizi sociali, “aiutiamo direttamente le famiglie invece dei centri – dice il candidato sindaco – come? Tagliando il 50% delle risorse del Capo di Gabinetto, dove oggi gravitano circa un milione di euro”. E staff ridotto all’osso. Poi vuole la riforma della polizia municipale Tortora con unica centrale operativa per ambientale, protezione civile, vigili, e ancora sostegno al microcredito per artigiani, commercianti e piccole imprese, introduzione del ticket mensile di sostegno ai bambini da zero e tre anni per genitori separati, paline elettroniche alla fermata dell’autobus, gli interpreti di lingua Lis negli uffici comunali, e poi non mancano gli evergreen. Polo termale, apertura del Palazzetto dello Sport “affidato a società territoriale meritevole”.
Il finale per i quattro – “Mai e poi mai con loro”. Si riferisce ai consiglieri che dall’ex maggioranza sono risultati decisivi a mandare a casa il governo Rubeis-Di Palma. Accusati di aver inferto un colpo letale alla città non votando il Bilancio e bloccando il Comune, sulla Vallati spende solo due parole, ma per Valeri “è entrato per il rotto della cuffia, voleva esserci in ogni modo e poi che fa?”, Cerroni non ne parliamo, “ha detto in Aula di non aver capito il Bilancio, scherziamo? E’ stato Presidente del consiglio, la seconda carica istituzionale del Comune e non capisce il Bilancio? Magari ci sono altri interessi e di Sassano non parlo proprio, scioglie consigli da quando era bambino però almeno è stato l’unico coerente visto che voleva mandare a casa Rubeis dal primo giorno”. Il lungo anno di elezioni inizia così.
geape.
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