Il matrimonio è durato un anno esatto, il gruppo guidato da Pino Saccà esce dal polo civico di Guidonia Montecelio che registra quindi la prima defezione di peso. Sono gli ex piddì, giusto per inquadrare il caso e le conseguenze, l’area che aveva consumato le distanze dal partito democratico dopo dure contestazioni con i metodi della dirigenza a livello locale. Insomma le solite e note acredini interne al mondo dem, avevano spinto Giuseppe Saccà detto Pino, barbiere di Villalba, insieme a Cristina Rossi e alla loro componente, a un addio consumato ufficialmente il 28 marzo del 2017 con una lettera all’allora segretario Mario Lomuscio. Il passaggio al pieno di speranze cartello civico guidato da Aldo Cerroni fu un passo naturale, considerati i rapporti e l’ambizione del polo di costruire una proposta civica trasversale e vincente alle amministrative di giugno. Saccà ha unito le forze con i Pauselli – altre personalità ex piddì – in una lista che ha visto la giovane Michela prima su Saccà per appena 20 voti. Classifiche inutili, non è scattato alcun consigliere e l’ensemble civico non è arrivato neanche al ballottaggio, anche se per pochi voti. Relegati in opposizione, i civici contano su tre consiglieri. Ulteriore giro di boa le ultime elezioni, con il leader Cerroni candidato alla Camera con il Pd, e impegnato anche alle regionali su quel fronte, e la compagine variegata divisa, tra Pirozzi e Zingaretti. “Questa è la fine del polo civico, sono implosi” hanno commentato gli amici/nemici dagli altri fronti – quasi tutti – durante e dopo le elezioni del 4 marzo. Certo è che dopo due settimane giunge l’addio del gruppo Saccà Rossi. Una esperienza bella e costruttiva, assicura Saccà che lascia però la postazione. Al momento il gruppo è in riflessione, garantendo sempre un impegno attivo sul territorio. Un ritorno al Pd? Chiaramente, niente è escluso.
Gea Petrini
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