Caos sul pasto da casa nelle mense scolastiche di Guidonia Montecelio, dopo la vittoria delle famiglie che si sono battute per avere la possibilità dell’alternativa domestica ai pranzi della Bioristoro, l’avvio della nuova epoca parte tra le dificoltà. E’ il caso dell’istituto De Filippo di Colleverde, dove i genitori preparano il termos ogni giorno dal primo dicembre per i bambini anche se nella piena confusione. Il tasto dolente individuare quali siano gli alunni che ora hanno diritto al pasto domestico. Per il Comune gli unici legittimati a pranzare con la pasta preparata da casa sono quelli che hanno presentato domanda ad agosto ma con riserva. Una procedura che non risultava – insistono molti genitori – come opzione ufficiale da parte del Comune quando in estate erano aperti i termini, tanto che la maggior parte ha semplicemente scelto tra avanzare o meno domanda per la mensa. Tant’è che si sblocca a fine novembre il pasto da casa, c’è chi manda la disdetta e alla fine i genitori inviano via Pec l’elenco dei bambini che intendono aderire, inoltrando la lista alla scuola e al Comune. Ma non si capisce in via formale chi abbia diritto, erano 15 quelli che avevano presentato le famose domande con riserva, ora sono circa 40 a voler aderire. Le famiglie vanno avanti, la scuola è nell’impasse mentre non mancano episodi che in questa querelle della mensa – nata mesi fa per i costi schizzati alle stelle del servizio – coinvolgono gli stessi ragazzini. “Risposte ufficiali dal Comune non sono più arrivate – dice una mamma di Colleverde – il Comune è assente e la situazione è caotica, senza una regola”. A non andare anche l’organizzazione. Nonostante le rassicurazioni del sindaco Michel Barbet sulla volontà di non ghettizzare chi mangia il pasto da casa, sedie diverse e sul pavimento sono apparse le strisce rosse e bianche a recintare.
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