“E’ solo un container”, nessuna costruzione fuori regola, alla fine si sarebbe sbagliata Paola Piseddu, questa è la versione del Consorzio Comor di Innocenzo Morasca che scrive una lunga lettera sullo scottante affaire cimitero, oggetto di uno scontro da mesi tra il Comune e l’impresa, finito nell’occhio del ciclone per due atti firmati dalla dirigente. Con uno ha bloccato l’avvio della privatizzazione – anche se il Consorzio ci chiede di non chiamarla così – e con l’altro ha ordinato la sospensione dei lavori vista la presenza di un manufatto abusivo. Si tratta dell’ufficio arancione di 25 metri quadrati sorto nel parcheggio del camposanto a Montecelio.
Amovibile e temporanea. Il primo ad accorgersene fu Salvatore Mazza, che mandò con tanto di foto l’intera questione all’attenzione della polizia municipale. La Piseddu ha sciolto il dilemma il 28 novembre, firmando l’ordinanza con cui bolla come irregolare l’ufficio perché privo di autorizzazioni ma viene contestata totalmente da Morasca. “Il Consorzio Comor non ha effettuato alcuna costruzione abusiva come erroneamente riportato anche nell’ordinanza, essendosi limitato a posizionare un semplice container, che si chiama baraccamento di cantiere, con struttura prefabbricata amovibile, abitualmente utilizzata in tutti cantieri edili. Si tratta di una struttura strumentale all’esecuzione dei lavori di ampliamento del cimitero esistente, e a carattere precario e temporanea, verrà rimossa nel corso dei lavori”. L’area dove è stato sistemato il “container”, ricorda Morasca, è stata consegnata al Consorzio dallo stesso Comune il 23 giugno 2015 con un apposito verbale. “Peraltro all’interno di quel container si sono svolte, in passato, molteplici riunioni congiunte con gli stessi uffici comunali. Nell’ordinanza, la dirigente e Piseddu dispone, in maniera paradossale, la sospensione dei lavori, dimenticandosi che all’interno del cantiere i lavori sono stati sospesi illegittimamente dal Comune il 18 aprile 2016 e che si è in presenza di un container prefabbricato acquistato da ditte specializzate nel settore e come tale realizzato dal consorzio. Per tali prefabbricati, strumentali alle operazioni di cantiere, dunque, non occorre alcun permesso di costruire”.
Le terze ditte. Il privato non si ferma qui, “di contro va segnalata una circostanza anomala riscontrata dal Consorzio nel corso dei lavori, ossia la presenza, nell’area oggetto dei lavori di ampliamento del cimitero, di un manufatto cimiteriale realizzato da terze ditte, dopo la consegna delle aree al Consorzio, ossia nell’area in cui era prevista la realizzazione di un manufatto ufficio amministrativo tecnico, attualmente non più realizzabile, come era viceversa previsto nella determina del 27 gennaio 2015”. La postilla finale è per il giornale, “sarebbe più corretto non associare l’attività economica svolta del Consorzio Comor, vincitore di una gara di appalto europea, alla persona fisica del proprio amministratore, in quanto si tratta di due entità nettamente distinte”. Così chiede e firma Innocenzo Morasca.
Gea Petrini
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.