E’ il giorno degli interrogatori di garanzia per i dodici finiti in carcere giovedì mattina nell’operazione “Ragnatela”. Politici, dirigenti, funzionari e imprenditori di Guidonia Montecelio, altri tre sono ai domiciliari: le casse pubbliche del Comune sarebbero state “saccheggiate” in un sistema che il gip nell’ordinanza cautelare definisce una “mafia bianca”. Tra loro Andrea Di Palma, ex sindaco facente funzione, braccio destro di Eligio Rubeis nella Giunta dal 2014 e poi suo sostituto a capo dell’amministrazione dopo che l’architetto – a luglio del 2015 – è finito ai domiciliari. “Ho sottoposto le alternative procedimentali, poi saranno loro a decidere”, spiega l’avvocato Vittorio Messa che difende Di Palma e il funzionario dell’ambiente Michele Maccaroni, entrambi accusati di corruzione e associazione per delinquere.
Chiederà di verificare la compatibilità del regime carcerario con le condizioni di salute del suo assistito, l’avvocato Carmelo Tripodi, che assiste il dirigente Gerardo Argentino. “Intanto la premessa è che siamo in un processo mediatico, è evidente – dice Tripodi – che la procura abbia avviato un nuovo metodo di lavoro, ma i processi non finiscono nelle conferenze stampa o con i video, si devono fare in tribunale. Sono estremamente preoccupato per le condizioni di salute di Argentino e non vorrei che succedesse qualcosa, la giustizia ha mostrato con lui il volto più disumano”. Il dirigente che è accusato di associazione per delinquere, peculato e falso, è affetto da disabilità, “è quasi paraplegico, deve sottoporsi a cure che in carcere non si possono fare, tra cui cure fisioterapiche senza le quali decadono le sue funzioni vitali. Sottoporremo all’attenzione della magistratura, che sappiamo essere sensibile, una verifica di compatibilità con le sue condizioni”. Tripodi dice di averlo trovato “naturalmente provato e ha obiettive difficoltà nella vita di tutti i giorni”, ma nel merito delle accuse “preferisco non dire nulla, è prematuro un giudizio”.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.