Passeggia avanti e indietro nella piazza, il telefono fuma, la manifestazione organizzata da Emanuele Di Silvio per chiedere al Comune di Guidonia Montecelio di sbloccare i pagamenti è un flop. I protagonisti principali non si presentano in blocco, sono i 75 lavoratori della Sponda che assistono i bambini disabili nelle scuole. Nessuno si fa vedere. Da questo mese sono senza stipendio perché il Palazzo deve 1 milione e 300mila euro alla cooperativa. Forze dell’ordine in gran quantità e poi il semi deserto.
L’ex consigliere Pd, in procinto di lanciarsi nella corsa alle primarie da sindaco, aveva indetto la manifestazione per le 14 di oggi per sostenere la loro causa e quella di altri soggetti che sono messi in ginocchio dalle casse in crisi del Comune. Fa capolino qualche professionista, c’è uno scrutatore, una rappresentanza di un’altra cooperativa, Labirinto, venuti solo per esprimere vicinanza. “Siamo qui in sostegno ai lavoratori – dice Sabrina Staltari, Rsa Cgil – anche se per noi ancora non c’è questa situazione, partecipare è un impegno civico”. Loro – 17 operatori – si occupano sempre di assistenza all’handicap. Viene in piazza Martina Izzo, dell’associazione Prisma responsabile della biglietteria e dei servizi integrati del museo Lanciani di Montecelio: “Non prendiamo soldi dal Comune da ottobre del 2015, andiamo avanti praticamente in maniera volontaria, per senso civico”. Sempre Prisma aveva il piedibus a Montecelio, il progetto oggi non è più comunale, d’altronde non venivano pagati da un anno e mezzo, e vanno quindi avanti autonomamente. Si fanno vedere i ragazzi dell’associazione Insieme, anche loro niente soldi da due anni. C’è Patrizia Carusi – ex capogruppo Pd – al fianco della Cgil in questa battaglia, “insieme al sindacato chiedo che vengano sbloccati i pagamenti”, dice fermandosi per un po’ a parlare nella distesa bianca razionalista. Ma l’insuccesso è evidente, e Di Silvio non nasconde l’amarezza: “Dispiace l’assenza degli operatori della Sponda che avevano chiesto pubblicamente di essere aiutati, esternando le problematiche sui social e sui giornali. Vedere qui la cooperativa Labirinto, presente solo per solidarietà non avendo problemi diretti, e qualche professionista, mi fa comunque dire che la battaglia deve proseguire. Chiederò oggi ai parlamentari del Pd di farsi carico di questa problematica attraverso un’interrogazione”. E poi c’è il rompete le righe. Poche.
geape.
(nella foto sotto la rappresentanza della cooperativa Labirinto)
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