Raccolta dell’umido ferma in molte zone di Guidonia Montecelio tra disagi, rabbia e segnalazioni: è il day after ordinanza del sindaco Michel Barbet che per evitare l’emergenza già scoppiata ha firmato un atto di fuoco nella gestione della città. Il sindaco cinque stelle ha declassato i rifiuti organici a non differenziati, così cambiato il codice, l’umido una volta raccolto sarà smaltito nelle discariche in mezzo al grigio. Una bomba per i cittadini che da dieci anni portano avanti la raccolta differenziata, e ai quali Barbet si appella “nel senso di responsabilità” chiamando in causa la Regione di Zingaretti. Guidonia dopo gare deserte, ha affidato in via diretta lo smaltimento dell’umido alla Demetra srl ma i guai sono fioccati a cominciare da questa estate, quando a luglio l’impianto sul quale si appoggiava è stato sequestrato, e ora non è più nelle condizioni di ricevere un grammo da Guidonia. “Chiedo l’attenzione e la comprensione di tutti i cittadini per superare questo difficile momento a cui stiamo dedicando tutte le energie a nostra disposizione – le parole di Barbet – Il servizio di ritiro dell’umido con gli orari previsti non è modificato. Si tratta di una situazione temporanea, posso assicurare che continueremo a lavorare incessantemente a soluzioni per affrontare l’immediato e a soluzioni concrete per il lungo periodo in modo da non avere più simili criticità”. Ma è un caos bello e buono.
Tariffe, tribunali e cambi di linea del settore ambiente fino alla nuova odissea
Lo smaltimento dell’umido a Guidonia non era inizialmente previsto nella gara generale di raccolta dei rifiuti, l’appaltone da 48 milioni di euro a Tekneko più altri del 2015 non aveva questo servizio. Il Comune per quattro anni si è rivolto a Eco Consul via affidamenti diretti, una vicenda – sotto governo di centrodestra – andata in tribunale con vertici politici e dirigenziali accusati di abuso d’ufficio sui termini di intesa con l’azienda (un costo troppo elevato) contestati dalla procura. Mentre la questione prende la strada di Tivoli, il Comune che è con l’acqua alla gola e l’emergenza sempre dietro l’angolo, si appoggia su Tekneko con una variazione del contratto originario e per un costo di 130 euro a tonnellata. Con i cambi di dirigenti, siamo in era cinque stelle, ci sono ulteriori svolte. Alla Tekneko, mentre intanto le gare continuano ad andare deserte, con una procedura negoziata è dato il servizio a tutti gli effetti e a 139 euro a tonnellata. Ma quando nel settore arriva Paola Piseddu quell’atto viene annullato, per l’importo considerato troppo alto e per il metodo di affidamento. Tekneko si fa da parte e così si apre una nuova odissea.
Pontinia chiude e Guidonia declassa l’umido a indifferenziato
Allora il settore ambiente si muove prima con la stazione unica appaltante della città metropolitana e avvia la procedura per la gara cercando impianti per smaltire l’umido dal primo giugno 2019 a maggio 2020. Pubblica anche l’avviso, e nessuno si fa avanti, così l’amministrazione cinque stelle passa all’affidamento diretto alla società Demetra srl per 135 euro a tonnellata, da marzo 2019. La città metropolitana invia cattive notizie: la gara è andata deserta, così il Comune proroga il servizio a Demetra fino al 31 luglio 2019. Il 27 dello stesso mese il Comune riprova con la gara e dà a Demetra la responsabilità di smaltire l’umido nell’apposito impianto di Pontinia fino a dicembre 2019. Ma qualcosa non va. Il 22 novembre infatti Demetra comunica che l’impianto Sogerit al quale è collegata non prende più umido a causa della chiusura della discarica di Colleferro. C’è un botta e risposta con l’ambiente, il Comune contesta la sospensione, intanto succede che la discarica di Colleferro riapre i battenti e l’impianto sotto amministrazione giudiziaria dove Guidonia portava l’umido chiude per verifiche. La situazione precipita. Il 5 dicembre Tekneko comunica che i camion sono zeppi e se non si sa dove scaricare l’umido non potranno più procedere con la raccolta. Il Comune diffida Demetra, avvia la risoluzione del contratto, lo stesso giorno paga l’ultima fattura di novembre di 79.940 euro per 538 tonnellate ma il danno è compiuto. Il sindaco per aggirare l’ostacolo dello smaltimento dell’organico con un’ordinanza lo trasforma in indifferenziato. Per gli utenti, assicura, non cambierà nulla, a parte la consapevolezza di differenziare per poi mandare tutto in discarica e avere pure i contenitori marroni pieni.
Gea Petrini
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