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Guidonia, i 5S contro la partecipazione dei giovani alla politica: bocciato il Consiglio under 30

Guidonia, i 5S contro la partecipazione dei giovani alla politica: bocciato il Consiglio under 30

“Sono emozionato”, sono le battute finali dell’intervento sull’istituzione del consiglio comunale dei giovani a Guidonia Montecelio, Mario Lomuscio guarda i ragazzi al di là del vetro che dopo due ore di dibattito però vedranno bocciata l”iniziativa da parte della maggioranza cinque stelle. Anzi sotto impulso dei più giovani tra gli uomini di governo.

Cosa è il consiglio comunale dei giovani. E’ un organo di rappresentanza che viene eletto a suffragio universale da tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, residenti o domiciliati nel territorio comunale. In base allenorme regionali, gli eletti resteranno in carica per due o tre anni, in base al regolamento adottato dai Comuni. I consigli dei giovani sono, dunque, organismi di rappresentanza democratica di tutti i giovani residenti nel territorio di riferimento, con funzioni consultive di natura preventiva e obbligatoria su tutti gli atti amministrativi, varati dal Comune, che riguardano i giovani. “Il Comune, quindi – dice la Regione Lazio – non potrà deliberare in materia di politiche giovanili senza prima aver consultato formalmente il Consiglio dei Giovani. Il Consiglio dei Giovani è tenuto a mettere in atto delle iniziative autonome per promuovere la partecipazione dei giovani alla vita politica del Comune; per informare i giovani sulle attività dell’ente locale e su quanto li riguarda da vicino (come per esempio i programmi comunitari per la gioventù); per elaborare progetti a livello locale, nazionale ed europeo in maniera autonoma o in collaborazione con associazioni, altri enti e organismi”.

Come nasce la proposta a Guidonia. Sono i giovani democratici guidati da Kevin Berbardini a farsi promotori dell’iniziativa che nasce però da una campagna di ascolto effettuata con i questionari, che ha raccolto quindi le intenzioni di ragazzi di Guidonia di diverse culture politiche. Una battaglia, quindi, non di parte ma generazionale. La proposta è diventata poi realtà attraverso il consigliere piddì Lomuscio che ha depositato, sostenuto da tutto il gruppo e dal resto dell’opposizione, la delibera sei mesi fa.

Il dibattito e la votazione. Un semestre non è bastato però alla maggioramza cinque stelle, che voleva ritirare il punto per riportare il tema in commissione, una rito ormai più verbale che sostalziale per rimandare a tempi migliori. In realtà lo slittamente era tutto orientato a snaturare la proposta, come si è capito dall’intervento del cinque stelle Matteo Castorino che dopo aver ribadito per venti minuti che la sua storia viene dal movimento studentesco ha utilizzato il fioretto della migliore politica per contro proporre un forum giovanile aperto al mondo invece che eletto. Indebolendo totalmente la proposta, tanto che la bocciatura, tra le proteste dell’opposizione, è inevitabile. I cinque stelle dicono no alla partecipazione giovanile alla politica. Le ragioni agli addetti appaiono chiare, un organo sul quale il direttorio pentastellato non avrebbe alcun controllo perché eletto dai ragazzi. Lomuscio corregge gli errori di Castorino e Caruso, “i costi non ricadranno sul Comune ma sulla Regione che ha scritto le regole”, Di Silvio gli dà man forte, “se dopo sei mesi non lo avete letto è un problema vostro” e attacca “il compagno Castorino”, la leghista Cacioni assesta colpi. Ma è tutto inutile. Boacciata la partecipazione giovanile.

Le reazioni. Profonda la delusione dei giovani democratici: “Troviamo inspiegabile che proprio i due consiglieri più giovani del movimento boccino una richiesta che gode del sostegno di molti ragazzi, e non solo da quelli appartenenti al nostro stesso orientamento politico. Dopo aver svolto un’opera di ascolto così massiccia sul territorio, dopo aver parlato con centinaia di ragazzi e dopo aver proposto un organo di rappresentanza per i più giovani, siamo delusi che ancora una volta il sindaco abbia detto di No ai suoi cittadini. No, no, no. Ecco il programma politico della maggioranza, questa volta però a rimetterci sono tutti i ragazzi del nostro territorio che hanno perso una splendida occasione per avvicinarsi alla politica, confrontarsi e rendere migliore la propria città. Crediamo in questo progetto e continueremo a crederci, non finisce qui. Infine facciamo un ringraziamento all’opposizione tutta per averci sostenuto, battendosi per i diritti dei giovani, in particolare al consigliere Lomuscio per aver accolto fin dall’inizio la nostra proposta presentandola in Aula con l’ausilio di tutto il gruppo del Partito Democratico”. Anche il segretario del Pd condanna la linea dell’amministrazione, “Barbet ha ancora una volta fallito – dice Marcello Manni – perdendo l’occasione di salutare positivamente una proposta così genuina e salutare per una generazione che mai come oggi avrebbe avuto bisogno di essere avvicinata alle istituzioni piuttosto che rifiutata. Una generazione che mai come oggi necessiterebbe di uno spazio per poter esprimere la propria opinione”. redpol.

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