“Non persiste l’interesse dell’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio all’ulteriore esecuzione dell’incarico di dirigente conferito all’ingegnere Umberto Ferrucci”. Finisce un’epoca nel Palazzo della terza città del Lazio. Sono le parole con le quali il commissario prefettizio Giuseppe Marani venerdì ha chiuso i rapporti tra il Comune e il dirigente sospeso il 23 marzo del 2015 perché quando aveva assunto l’incarico fiduciario non aveva reso nota una sentenza (al primo grado di giudizio). Un vicenda sollevata con grande scalpore dal movimento Cinque Stelle in Consiglio che aveva inviato l’intera questione all’Anac, e portata avanti poi anche dal sindacato. L’uscita di Ferrucci sospeso causò un trambusto senza precedenti, un vero pilastro amministrativo del governo Rubeis, uomo di fiducia dell’architetto, sulla sua scrivania passavano i provvedimenti cruciali. Sarebbe dovuto rientrare sabato 23 luglio, termine della sospensione dall’incarico, ma l’ingegnere non rimetterà piede nel corridoio dell’Urbanistica. “Considerato che le motivazioni della sospensione inducono a ritenere venuto meno il rapporto fiduciario con l’amministrazione” scrive il commissario e tanto basta. Come anticipato, nella stessa giornata è stato richiamato a Guidonia invece il dirigente Marco Simoncini in servizio presso la Città Metropolitana, un tecnico da impiegare all’Urbanistica o ai Lavori Pubblici.
Se il caso di Ferrucci è stato quindi affrontato dal commissario, resta in piedi quello del dirigente Angelo De Paolis. A insistere sul punto è il consigliere uscente del Pd Emanuele Di Silvio: “Ho appreso la decisione del commissario di revocare il contratto dell’ingegnere Umberto Ferrucci, assunto presso il Comune di Guidonia Montecelio come dirigente esterno articolo 110. Reputo alquanto inusuale che lo stesso trattamento non sia stato riservato all’architetto Angelo De Paolis, dirigente assunto con il medesimo contratto. Una disparità che non può passare inosservata. E’ importante sottolineare che l’incarico a De Paolis è stato affidato in funzione di una norma che permette ad un sindaco di reperire un dirigente, figura apicale e ben pagata in un Comune, fuori o dentro l’amministrazione”. La norma però – spiega Di Silvio – prevede che il dirigente decada alla conclusione del mandato del sindaco. “L’architetto De Paolis oltre a ricopre il ruolo dirigenziale presso i Lavori Pubblici, il 6 giugno con delibera di Giunta numero 54 è stato anche nominato Presidente della Commissione Comunale delle Erp, Edilizia Residenziale Pubblica. Mi auguro che si provveda al più presto alla revoca dell’incarico di De Paolis, al fine di non utilizzare due pesi e due misure con i dirigenti”.
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