Guidonia impone lo stop al 5G attraverso un’ordinanza. I comitati e le associazioni ne inviano copia a tutti i comuni dell’area nordest, chiedendo nuovamente a gran voce una presa di posizione delle rispettive amministrazioni contro l’installazione di antenne compatibili con questa tecnologia.
Il punto della situazione
Il caso era esploso a settembre quando sia a Monterotondo che a Fonte Nuova gli operatori telefonici avevano iniziato a installare due antenne 5G. Le associazioni e i comitati territoriali costituitesi per contrastare la posa degli apparecchi di trasmissione, con l’aiuto di Codici, avevano contestato il via libera di Monterotondo e l’immobilismo di Fonte Nuova di fronte a un possibile pericolo per la salute dei cittadini derivante dalle onde prodotte dalle antenne.
L’amministrazione Varone, dopo aver inizialmente sospeso l’installazione, in un secondo momento concede l’ok al montaggio a seguito di una rilevazione dell’Arpa con esito nella norma. Il consiglio di Fonte Nuova nel mese di novembre, in una riunione molto accesa, approva un atto di indirizzo per richiedere una moratoria concordata ai gestori per sospendere l’installazione fino al completamento da parte del comune di un piano antenne e, comunque, non oltre il 31 ottobre 2020. Entrambe le posizioni non hanno incontrato il favore di Codici, di Cittadini per Fonte Nuova è Nostra e del Comitato Stop 5G di Monterotondo. Le associazioni hanno continuato la loro battaglia chiedendo un’ordinanza del sindaco sul modello di altri comuni italiani che già si erano espressi in questa maniera.
L’ordinanza di Barbet
Guidonia, di fatto, ha raccolto l’invito dei comitati e ha deciso di sospendere l’installazione con un’ordinanza del sindaco Barbet. Questo documento ha dato modo alle associazioni e ai comitati di tornare alla carica e di chiedere nuovamente a gran voce con una pec uno stop alle antenne anche negli altri comuni dell’area. Nello specifico a Roma, Monterotondo, Fonte Nuova, Mentana e S. Angelo Romano.
“Auspichiamo che anche tutti gli altri sindaci e presidenti di municipio di “prima corona” in indirizzo vogliano porre in essere con sollecita urgenza lo stesso strumento in moratoria – scrive nella pec Donatella Ibba, presidente di Cittadini per Fonte Nuova è Nostra – per predisporre, reciprocamente, uno “scudo” per la tutela della Salute Pubblica di tutti i comuni contigui nel nostro comparto NE Lazio, visto che ad oggi la situazione è rimasta immutata, mancando il parere obbligatorio in merito del SSN”.
Le associazioni hanno riformulato una richiesta di sospensione della fase sperimentale 5G sul rispettivo territorio comunale tramite ordinanza in moratoria per il principio di precauzione.
Emanuele Del Baglivo
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