Tre milioni di euro in più rispetto al previsto, bloccati dal Comune di Guidonia Montecelio. Congelati, resi intoccabili quindi rispetto alle richieste dei creditori che producono ormai decreti ingiuntivi a getto continuo. Soldi diventati indisponibili nonostante la legge, a vedere le carte, dica un’altra cosa. Si apre un nuovo caso nel Palazzo cinque stelle, sotto i riflettori la gestione delle Finanze, settore in mano all’assessore Alessandro Alessandrini e alla dirigente Maria Lombardi. La vicenda che sembra intrisa di tecnicismi in realtà è molto semplice negli effetti. Se fosse vero che la Giunta ha bloccato tre milioni di euro in più rispetto a quanto avrebbe dovuto, avrebbe creato un danno ai creditori che bussano alla porta giudizi alla mano in cerca di pagamenti.
E’ stato il consigliere civico di Guidonia Domani, Mauro De Santis, ad aver sollevato l’affaire conti nel consiglio comunale sulle case popolari. La platea era zeppa di cittadini, l’attenzione tutta sull’emergenza abitativa che l’amministrazione ha evitato solo all’ultimo rivedendo i propri passi. Per dire, insomma, che l’assise era animata e l’attenzione tutta su un altro tema. Eppure un silenzio teso ha attraversato i banchi della presidenza quando De Santis munito di documenti ha sollevato la criticità, investendo il neo segretario comunale Livia Lardo a risolvere il rebus. Ancora nessuno batte ciglio in quel del Comune, eppure in ballo ci sono fior di milioni di euro, e i rapporti con i creditori. “Il Comune ora sta pagando” si dice negli ambienti a sottolineare l’impostazione targata Alessandrini, cioè soddisfare i creditori nuovi e sul “vecchio” – quando c’erano cioè gli “altri” – si vedrà quel che sarà.
Il numero di decreti ingiuntivi aumenta e due volte l’anno il Comune, così stabiliscono le norme, con una delibera di Giunta deve dichiarare quali cifre sono impignorabili. Quali somme cioè non si possono toccare anche se i creditori fanno i salti mortali carpiati davanti al Palazzo. Bene, sia chiaro, non è una scelta discrezionale. A stabilirlo è il Tuel all’articolo 159: non si possono toccare i soldi per mutui e prestiti, quelli necessari ai servizi essenziali, e gli stipendi dei dipendenti quantificati nei tre mesi successivi. E qui c’è l’incongruenza. Perché nella delibera di Giunta votata dagli assessori cinque stelle il 26 giugno 2018 (due assenti Chiara Amati e Elisa Strani) vengono vincolate le somme degli stipendi “per sei mesi”. Invece che tre. Tradotto in moneta? Sei milioni di euro su 21 totali (inclusi quindi mutui e servizi). “Io non sono un commercialista, quindi non so perché questo sia accaduto ma leggo le carte. Vedo la delibera e la legge, dicono due cose diverse. Qualcuno mi deve spiegare perché. Se è un errore o quale sia la ragione io non lo so, ma ho chiesto al segretario comunale risposte che ancora non arrivano”. E con toni gravi in sede di consiglio De Santis ha avanzato la richiesta di inviare copia del tutto alle autorità competenti.
Gea Petrini
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