La ripresa dell’attività politica di Guidonia Montecelio è tra le scintille delle polemiche. Convocato per oggi il primo consiglio comunale post emergenza sanitaria, dopo mesi di fermo dell’aula, e in modalità videoconferenza. La scelta fa scatenare l’opposizione che unita decide di non partecipare a un “consiglio farsa”. Pd, Polo civico, Lega, FdI e il gruppo misto sono d’accordo nel valutare la manovra come un attacco ai diritti della minoranza. “Dopo mesi di fermo, oggi, lunedì primo giugno è stato convocato il Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio in modalità di videoconferenza. I gruppi di opposizione non parteciperanno. Alla vigilia delle riaperture della fase 2, mentre tutte le altre assemblee istituzionali hanno ripreso a riunirsi in presenza, a noi viene chiesto ancora di discutere da dietro ad uno schermo e approvare provvedimenti importanti con un dibattito limitato e faticoso. Abbiamo chiesto di tenere il Consiglio in uno spazio aperto, che garantisse la sicurezza di tutti, e ci è stato negato. In segno di protesta e dissenso alla compressione dei diritti dei Consiglieri, tutti i Gruppi di opposizione hanno deciso di non partecipare ad un Consiglio Comunale farsa, dopo mesi di immobilismo a democrazia sospesa. Il fatto che la maggioranza non abbia il numero legale a causa delle dimissioni doppie della Consigliera Spinella e della Consigliera Alessandrini, è quanto mai sintomatico della crisi dell’amministrazione Barbet e certo di fronte a tutto questo non si può chiedere che l’ancora di salvataggio la facciano le opposizioni. Abbiamo dato la nostra disponibilità al dialogo per tutto quello che riguarda il bene del territorio e dei nostri cittadini, certo questo non include operazioni fatte per mitigare la crisi amministrativa di una esperienza politica assolutamente fallimentare”.
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