“Una decisione dura e sofferta ma inevitabile”. Così Anna Checchi e Lorena Roscetti commentata la decisione ufficiale di passare all’opposizione a Guidonia Montecelio. Un epilogo a questo punto delle trattative scontato, dopo che il sindaco Michel Barbet ha rifiutato il ritorno di Davide Russo in Giunta, caldeggiato dalle due consigliere ex 5S, e fatto posto al ritorno in maggioranza di Loredana Terzulli. Dopo cinque mesi di minoranza, Terzulli rientra con tutti gli onori del caso, da presidente del consiglio. Questo almeno si decreterà nel consiglio comunale in seconda convocato per giovedì, dal vice dell’aula Mario Lomuscio. La prima campanella suona oggi, appunto per il rinnovo delle cariche, ma da copione andrà a vuoto.
Tredici e dodici, Barbet si aggrappa a un voto in più per poter governare la terza città del Lazio. “Il Sindaco ha portato avanti la politica della divisione, scegliendo di isolare le due consigliere di Attiva che hanno proposto un cambio di rotta. Nessuna autocritica da parte di Barbet e dei consiglieri comunali del M5S. Questo modo di fare politica non ci appartiene – dicono Checchi e Roscetti – Siamo convinte che è diventato impossibile rinnovare al Sindaco la fiducia che non merita affatto perché non troviamo corretto il suo atteggiamento disgregativo e poco credibile. Il nostro intento era quello di portare avanti azioni concrete per il territorio. Il Sindaco e i consiglieri del M5S hanno scelto chi evidentemente si presterà a votare provvedimenti che non ci convincono affatto, stravolgendo di fatto il vecchio concetto del “nuovo che avanza” a solo “quello che avanza”. Nell’interesse esclusivo dei cittadini ed in ossequio dei valori di trasparenza e legalità, motiveremo opportunamente alla Città le ragioni politiche che ci hanno indotto ad assumere la predetta decisione”.