“Sospendere subito la chiusura delle cave”, a dirlo è la Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene in merito allo scontro in atto a Guidonia Montecelio. Da una parte il Comune cinque stelle che non intende retrocedere dalla propria posizione, avendo già bloccato un’azienda, dall’altra il destino delle imprese e di 2000 lavoratori. Per la Cgil “tutela dell’ambiente, difesa dell’occupazione e sviluppo sostenibile non possono e non devono essere contrapposti, anzi devono essere condizione uno dell’altro, per uno sviluppo economico sostenibile e duraturo”.
Se il caso di Guidonia non sarà risolto “produrrà 2000 licenziamenti e il degrado delle cave che abbandonate rischiano di diventare discariche a cielo aperto”. La proposta è quella di “fare del distretto del travertino romano un distretto di qualità, capace di creare occupazione e sviluppo stabile e qualificato e ambientalmente sostenibile. Le nostre proposte, accolte da un ampio arco di forze politiche della Regione Lazio, furono tradotte in una nuova proposta di legge regionale che non si poté approvare per la conclusione della legislatura regionale”.
Nell’immediato, per superare la crisi di Guidonia per la Cgil è necessario “sospendere la decisione di chiudere le cave” e “affrontare immediatamente il tema di un nuovo assetto del sistema delle cave coniugando difesa del lavoro e tutela dell’ambiente”. In questa ottica – conclude il sindacato – “siamo pronti ad un confronto con le forze politiche, le associazioni e chiunque voglia contribuire a dare un contributo per risolvere la drammatica situazione in cui riversa il settore a Guidonia”.
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