“Siamo liberi” dice Emanuele Di Silvio dopo che si è detto contrario a regolamentare slot e videolottery e poi a differenza dei colleghi del pd decide di non appoggiare la mozione per razionalizzare il mondo dell’avvocatura del Comune di Guidonia Montecelio. Il colpo che spacca il partito democratico, volente o nolente, è di Arianna Cacioni che in questi mesi si è resa protagonista, di tanto in tanto, di operazioni politiche a volte sorprendenti. Nella seduta di oggi l’affaire rovente sono le cause che il Palazzo dei cinque stelle continua a perdere a getto continuo. In particolare la consigliera di Fratelli d’Italia si aggancia all’odissea dei mancati pagamenti. L’ente non liquida, il privato procede con il decreto ingiuntivo e il Comune di prassi si oppone, e poi perde. Un circolo vizioso che danneggia ulteriormente le casse pubbliche e mette gli imprenditori e i professionisti di fronte a un paradosso. Così Cacioni propone un passaggio aggiuntivo, un parere di valutazione cioè all’opposizione in caso di decreti ingiuntivi. “La avviso sindaco, se la mozione non sarà approvata, la prossima volta che perdete mando tutto alla Corte dei Conti”. E’ agguerrita, e annuncia di essere sostenuta dai civici e dalla collega di Noi con Salvini. Trascorre un’ora, il dibattito va avanti, e evidentemente i colleghi del Pd capeggiati da Simone Guglielmo decidono di sostenere la battaglia. Ma non tutti, Mario Lomuscio e Emanuele Di Silvio, avvocato il primo, ex candidato sindaco il secondo, dicono no. “Io non sono d’accordo”, Di Silvio rilascia a favore di telecamera un accorato intervento di sostegno all’avvocatura comunale. “Si erge a difesa di posizioni precostituite”, Cacioni chiosa così. geape.
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