Le revoche piomberanno a chiudere le altre aziende estrattive, una decina, sulle quali pendono gli avvisi, dopo il blitz di ferragosto l’amministrazione di Guidonia va avanti, e’ quanto emerge dall’incontro tra il sindaco Michel Barbet e la consigliera di opposizione Arianna Cacioni. Un faccia a faccia voluto dall’eletta poche ore dopo il vertice in Regione. Cacioni chiede adesso “un consiglio comunale urgente ed un atto di indirizzo che esprima chiaramente le intenzioni dell’amministrazione di Guidonia Montecelio sul tema”.
La consigliera evidenzia le contraddizioni della maggioranza cinque stelle, “i continui cambi di rotta su un settore economico così importante, sia in termini occupazionali che di tradizione territoriale, hanno minato profondamente la credibilità del governo Barbet, tanto da far probabilmente saltare il tavolo tecnico- politico aperto in regione dall’assessore Manzella. É tempo di mettere dei paletti a questa vicenda sul piano delle volontà e delle responsabilità”. Una situazione allarmante, “la situazione è quanto mai seria, l’ho rappresentato al sindaco nel corso di un incontro che ho avuto con lui dopo la riunione a via della Pisana, e nel quale ho contestato a Barbet soprattutto l’incoerenza di aver chiesto ed ottenuto l’aiuto della Regione e l’apertura di Accordo di programma, potenzialmente positivo ed organico sulle cave, scegliendo poi di intraprendere in pieno agosto un percorso in solitaria, che non tutela l’occupazione e non favorisce il ripristino ambientale. Condizione ancor più preoccupante considerando che, da quanto ho potuto evincere dalle parole del sindaco, l’amministrazione sarebbe intenzionata a procedere a breve alla revoca delle autorizzazioni per tutti gli impianti estrattivi già oggetto dei cosiddetti “preavvisi di diniego“.
Conclude Cacioni: “Senza più giri di parole, Barbet deve quindi chiarire se il comune prosegue da solo, decretando la chiusura delle attività estrattive con tutto quello che ne consegue, in una situazione drammatica dal punto di vista economico, occupazionale ma anche ambientale e di un delicato assetto idrogeologico locale, o se invece intende portare avanti la concertazione aperta in Regione Lazio, sotto la condizione, però, di trovare percorsi condivisi a livello amministrativo, evitando altre fughe in avanti del comune e l’estinzione di quella che è stata un’attività centrale della nostra economia”.
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