Non c’è suspance per l’esito della seconda fase del bando che decreterà il nome del direttore scientifico del museo archeologico Lanciani di Montecelio. L’unico curriculum rimasto sul tavolo della commissione è quello di Eugenio Moscetti, uscito vincitore dalla competizione con la solitaria sfidante, l’ex conservatore Valentina Cipollari. Il 19 dicembre, carte alla mano, in seduta pubblica, dirigenti e funzionari chiamati a valutare hanno scartato la Cipollari in base ai criteri fissati nell’avviso pubblico di selezione per curricula. Colpa dei dottorati di ricerca o di specializzazione fatto sta che Moscetti è il solo ad essere avanzato alla fase due, quella delle prossime ore, in cui si valuteranno i titoli nel merito. Intanto il museo di Guidonia Montecelio, con la Triade Capitolina, è chiuso da tempo, del bando per la gestione dei servizi neanche si parla, così si potrà avere un direttore ma nessuno per ora che apre e chiude la struttura. Il bando per il direttore è stato preparato a maggio scorso dall’allora dirigente Cardoni sotto l’amministrazione dei commissari. Requisiti stringenti e iper precisi, e pochi, anzi pochissimi soldi a disposizione, 9mila euro. Barbet e i pentastellati non l’hanno toccato, anche avendo l’alternativa della Soprintendenza. L’idea è finita nero su bianco in una interrogazione del democrat Emanuele Di Silvio, che accendeva dubbi sulla legittimità economico giuridica della selezione e proponeva di chiedere alla Soprintendenza di prendere la direzione scientifica del museo, soluzione che sarebbe stata gratuita per le casse pubbliche. In effetti prima di andare avanti con l’avviso pubblico, il Comune di Guidonia ha proceduto con l’interpello interno per verificare se ci fossero fogure idonee all’incarico tra le proprie forze, con esito negativo, ma non a quello esterno. Non si è rivolto cioè a altri enti. Comunque dopo la sollecitazione arrivata dal piddì, è partita la corrispondenza con la Soprintendenza che ha risposto in una lettera dando il nome del possibile direttore, Zaccaria Mari. Il dirigente Nardi però ha chiesto delle specifiche relative al contratto e alle ore di presenza nella struttura, ma – dicono dal Palazzo – la risposta non è arrivata entro il 15 dicembre, data fissata come ultima. Così si è andati ad aprire le buste. Solo due si sono fatti avanti per il posto tra la miriade di professionisti del settore, Cipollari e Moscetti, d’altronde la cifra a disposizione è irrisoria. Il destino del museo di Montecelio non è per niente roseo: fuori dall’organizzazione museale regionale, senza fondi, con un direttore frutto di una selezione praticamente senza candidati, e senza chi gestisce i servizi. Sarà necessario un altro bando, i tentativi precedenti sono stati un buco nell’acqua per le condizioni ridicole dal punto di vista economico. Viste le premesse, si cercheranno volontari e magari affezionati al posto.
Gea Petrini
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