“Ci sono ancora le praterie a quattro giorni dal voto”, il tono è stupito, come a dire: siamo davvero a Guidonia Montecelio? L’assenza dei super big miscelata al clima attonito di una campagna elettorale giocata tranne pochi casi con deboli contenuti di fronte a un’opinione pubblica sgomenta più che indignata (lo ha detto bene Aldo Cerroni), produce questi risultati qui. E’ il post arresti, il post (si spera) mafia bianca, è l’epoca delle tasse alle stelle, del buco nei conti, dei servizi impallinati, è un post che fa perdere l’orientamento, a tutti. Niente sarà più come prima dalle 23 e 01 di domenica 11 giugno, quando intanto l’affluenza farà capire la reazione della terza città del Lazio a questa transizione.
Quasi agli sgoccioli, la kermesse elettorale è stata breve e sottotono. La sobrietà imposta dal protocollo voluto dal commissario prefettizio Alessandra Nigro che passerà alla storia della città come il documento di Zurigo, così chiamato dagli addetti ai lavori, è stato un tassello determinante. Certo, a onor del vero, non mancano poi i soliti rituali da elezioni, come i manifesti abusivi, e qualche colpo di estro (diciamo così), vedi la mongolfiera disilviana a Villanova. Però i dieci candidati sindaco marciano verso le urne di domenica in un pianeta che sembra diverso, i fasti non ci sono più. E bisogna immaginarseli in questa nuova era, costretti persino a giocarsi a sorteggio la piazza per la chiusura, davanti al bussolotto. A Guidonia centro la dea bendata è stata decisiva tra Pd e Cinque Stelle, con i pentastellati andati a ripiegare sul piazzale della stazione per lasciare la pinetina ai dem, e stesso discorso a Villanova dove Cerroni invece ha avuto la meglio proprio sul piddì. Tutti tesi anche se non lo dicono per l’appuntamento di domani, le chiusure spaventano perché Guidonia risponde male alle chiamate, persino per l’arrivo del Dibba a Setteville, che ha tuonato “grazie a questo gruppo li hanno arrestati” (gli ex di governo era inteso), le masse non si sono viste. Chissà allora per Giachetti o per la Carfagna (l’ipotesi aleggia), ma si vedrà. geape.
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