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Fonte Nuova, la storia travagliata del tre volte dimissionario Cannella

Fonte Nuova, la storia travagliata del tre volte dimissionario Cannella

di Vincenzo Perrone

E’ arrivato il 15 novembre 2016 l’epilogo dell’azione amministrativa del sindaco Fabio Cannella. Non ritirando le dimissioni, presentate per la terza volta lo scorso 26 ottobre, l’ormai ex primo cittadino decade dalla sua carica così come il consiglio comunale dando spazio all’arrivo del commissario prefettizio.

GLI INIZI

Era l’8 giugno 2014 quando Fabio Cannella vinse il ballottaggio doppiando il rivale di centrodestra Claudio Floridi. Cannella ottenne 6195 voti e il 61,23% di preferenze contro i 3922 voti di Floridi e il suo 38,77%. Una maggioranza, quindi, abbastanza ampia con 16 consiglieri di cui 14 del Partito Democratico e uno a testa per “Fonte Nuova è Nostra” e “L’altra Fonte Nuova”. L’opposizione inizialmente, invece, era composta da 5 consiglieri di Forza Italia, dai 3 debuttanti del Movimento 5 Stelle e dal consigliere Graziano Di Buò della lista “Vita Nuova per Di Buò”. Le prime divisioni arrivano, però, subito quando nel primo consiglio comunale del 4 luglio 2014 vengono presentati due candidati del Partito democratico alla presidenza del consiglio. Si tratta di Imelda Buccili ed Agostino Durantini, ma alla fine sarà quest’ultimo a spuntarla. Pochi giorni dopo viene formata la prima giunta composta dagli assessori in quota Pd: Katiuscia Marcelli (vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici), Angelo Ciccotti (urbanistica), Sandro Pacchera (bilancio), Marco Spagnuolo (personale) e Mario Magazzeni (scuola); mentre per gli alleati di governo vengono nominati Donatella Ibba di “Fonte Nuova è nostra” all’ambiente e Paola Scatena de “L’altra Fonte Nuova” ai servizi sociali. Tra i primi provvedimenti contestati al sindaco c’è la delibera di giunta in cui vengono lottizzati alcuni terreni della sua famiglia e la concessione alla ditta Anyaquae della casetta dell’acqua installata a Santa Lucia in Piazza delle Rose. Un anno dopo, infatti, un’inchiesta della trasmissione televisiva Report svelerà che quell’azienda è gestita dall’ex boss della mala del Brenta Felice Maniero. A settembre 2014, invece, arrivano le prime dimissioni da assessore, Sandro Pacchera lascia il bilancio per incompatibilità con il suo lavoro e al suo posto subentra Stefano Valentino.

LA PRIMA META’ DEL 2015

Nel 2015 entra nel vivo l’azione amministrativa e si inizia a parlare dei primi progetti da portare in campo. Parte, infatti, il bando per la raccolta differenziata, si comincia a buttare giù un progetto per l’asilo nido comunale, si porta avanti il progetto Plus “Un cuore per la città” con la costruzione della torre civica e dell’Hub servizi ed entra nel vivo anche la discussione sul rifacimento dei marciapiedi di Santa Lucia. Vero tallone d’achille, però, è l’assessorato al bilancio che cambia padrone per la terza volta nell’aprile 2015. Arriva, infatti, al posto di Stefano Valentino, Giovanni Pascazi, ex sindaco di Moricone vicino al deputato Andrea Ferro e voluto dall’allora capogruppo Pd Federico Del Baglivo.

DALL’INCHIESTA DI REPORT SULLA CASETTA DELL’ACQUA ALLA PRIME DIMISSIONI

La prima grossa tegola arriva a giugno 2015 con l’inchiesta della trasmissione televisiva Report sulla casetta dell’acqua installata in piazza delle Rose a Santa Lucia. La trasmissione televisiva scoprirà, infatti, in due inchieste quella di giugno e un’altra di novembre 2015 che la casetta è stata installata dall’azienda Anyaquae gestita dall’ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero (ora libero cittadino con lo pseudonimo di Luca Mori), che l’acqua filtrata usciva con un livello di arsenico pari a 17 e che c’era un presunto accordo economico tra Cannella e Mori/Maniero qualora l’ex boss non avesse raggiunto un congruo guadagno con le sponsorizzazioni. Tra le due puntate della nota trasmissione televisiva si consuma la prima vera crisi della giunta guidata da Fabio Cannella. A settembre 2015, dopo lo scontro su un progetto inerente le zone artigianali di Mentana e Fonte Nuova, il sindaco azzera la giunta comunale. Dopo pochi giorni dall’atto vengono riconfermati soltanto Donatella Ibba all’ambiente, nominata vicesindaco per un breve periodo, e Marco Spagnuolo al personale. Fino a dicembre 2015 il governo cittadino rimarrà composto da questi tre elementi (per alcuni giorni anche da due perché si dimetterà pure Spagnuolo). Il 23 novembre 2015, dopo la seconda inchiesta di Report e sotto pressione del Partito democratico, Fabio Cannella si dimette per la prima volta da sindaco di Fonte Nuova. Dopo trattative difficili il primo cittadino ritirerà le sue dimissioni l’11 dicembre e riuscirà a raggiungere un accordo con il Pd per una giunta composta in parte da esterni. Vengono riconfermati Ibba e Spagnuolo dal vecchio esecutivo, mentre entrano in giunta Rita Salomone (vicesindaco e assessore all’urbanistica), Davide Carrarini (lavori pubblici), Roberto Baccani (bilancio), Maurizio Laurenzi (sociale) e più avanti Anna Piconi alla scuola.

I POSTUMI DELLA CRISI

Il 23 dicembre 2015 il consiglio comunale mette ai voti la mozione di sfiducia al sindaco presentata dalle opposizioni che, però, non passa per il voto contrario della ritrovata maggioranza di governo. Maggioranza che, tuttavia, perderà l’alleato de “L’Altra Fonte Nuova” con l’uscita di Paola Scatena dalla giunta e il passaggio di Paola Verticelli all’opposizione. Pur rimanendo in maggioranza, invece, Antonio Di Pietro ed Imelda Buccilli escono dal Partito democratico e fondano il gruppo “Rinascita di Fonte Nuova” a cui in seguito si aggiungerà la consigliera Simona Orsetti. Lo scontro tra i fuorisciti dai democratici e il resto della maggioranza è per la mancata nomina di Alessandra Murgiano ai lavori pubblici. Infine il consigliere Federico Del Baglivo lascerà il posto da capogruppo del Pd in consiglio comunale in favore di Roberto Blasi.

ANCORA VENTI DI CRISI NEL 2016

Dura poco il ritrovato equilibrio all’interno della maggioranza e a farne le spese questa volta è l’assessore all’ambiente Donatella Ibba. Ad aprile 2016 il sindaco Cannella le toglie le deleghe per nominare assessore Federica Donati indicata dai tre consiglieri di “Rinascita di Fonte Nuova”. Dopo poco tempo lascerà il suo incarico anche Anna Piconi, vicina alla Ibba, e al suo posto verrà nominata Maria Fiorenza Virgallito. Michele Federici, consigliere del movimento “Fonte Nuova è nostra”, che aveva nella Ibba la sua espressione assessorile passa, invece, all’opposizione. Con l’uscita di Federici la maggioranza scende a 14 consiglieri e l’opposizione sale a 11. Intanto a settembre 2016 parte la raccolta differenziata e viene inaugurato l’asilo nido comunale “Mariangela Furone”.

LO SCONTRO FINALE

Con un rapporto ormai logoro da tempo tra il sindaco Fabio Cannella e la sua maggioranza ormai qualsiasi goccia può far traboccare il vaso. Questa volta a portare il primo cittadino alle dimissioni per la seconda volta lo scorso 30 settembre è il mancato accordo sul rinnovo del contratto di un membro del suo staff. Come noto Cannella ha ritirato le dimissioni lo scorso 20 ottobre grazie ad un accordo last minute con alcuni consiglieri che prevedeva le dimissioni di Agostino Durantini (fra 8 mesi) da presidente del consiglio e quelle di Roberto Blasi da capogruppo. Accordo che tuttavia viene osteggiato dai diretti interessati e anche i consiglieri di Rinascita di Fonte Nuova e una parte del Pd se ne tirano fuori. Intanto il 24 ottobre tutti i consiglieri di opposizione protocollano la seconda mozione di sfiducia al sindaco, mentre il partito democratico locale con il segretario provinciale Rocco Maugliani sono in plenaria con il primo cittadino per convincerlo a dimettersi. Terze ed ultime dimissioni che arrivano, infine, il 26 ottobre scorso. Ora l’epilogo con Fabio Cannella che si toglie la fascia tricolore da sindaco e torna ad essere un cittadino comune, una fascia che è sembrata più un collare legato ad un guinzaglio troppo stretto per il veterinario di Santa Lucia.

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