Home Cronaca Gli editori e le voci di Radio Italia Anni 60: “Restiamo uniti, la musica è colore”

Gli editori e le voci di Radio Italia Anni 60: “Restiamo uniti, la musica è colore”

Gli editori e le voci di Radio Italia Anni 60: “Restiamo uniti, la musica è colore”

di Alessandra Paparelli

Intervista agli editori di Radio Italia Anni 60 Roma, 100.5 FM , Patrizio Polifroni e Giada Di Miceli, insieme al Direttore della Comunicazione Elio Cipri e al Direttore Artistico Maurizio Martinelli. Questo è un momento difficilissimo e particolare, per il nostro Paese, chiamati a contenere l’emergenza Codiv-19 e in piena, grave, pandemia. Le radio hanno in questo momento un forte valore simbolico di compagnia, informazione e intrattenimento. Non potevamo non parlare proprio della nostra emittente, dove chi vi scrive è all’interno del palinsesto come speaker. Parliamo di radio ma anche di Coronavirus, inevitabile in un momento storico così delicato e difficile per il nostro Paese e per tutto il Mondo. Parliamo di “La radio per l’Italia”: proprio dalle radio, venerdì 20 marzo ore 11.00, partirà in simultanea un grande segnale di solidarietà e unità in un momento così complesso per la nostra Nazione. 

La voce e la forza della radio

A quasi cento anni dal primo programma radiofonico, per la prima volta in assoluto nella storia d’Italia, tutte le radio italiane, nazionali e locali sia FM che web, si uniscono per un’iniziativa di diffusione comune senza precedenti. Verrà trasmesso in simultanea l’Inno Nazionale più tre brani che hanno fatto la storia della musica italiana. Aderisce naturalmente anche Radio Italia Anni 60 Roma.

Patrizio Polifroni, con che spirito ti accingi a questo importante evento, da editore? Mai come ora, la radio ha davvero un ruolo fondamentale per un’unione non solo metaforica ma anche come messaggio di libertà, compagnia e informazione, secondo il tuo parere?

“In questo momento è importante rimanere tutti uniti, remare tutti dalla stessa parte accantonando stupide ed inutili rivalità tra radio e tra editori. La musica unisce, la musica libera l’anima, la musica è linfa vitale e l’iniziativa di unire tutte le radio in un solo grande Jukebox per un quarto d’ora non può che fare bene a tutti per aumentare il nostro spirito nazionalista che mai come in questa occasione sta uscendo fuori. Non ci possono essere assembramenti di persone? Sarà un assembramento virtuale ma significativo. Noi di Radio Italia Anni 60 in questo momento di panico generale stiamo cercando, grazie alla nostra musica italiana, ma soprattutto ai nostri speaker e registi, di fare compagnia alla gente che per ovvi motivi è chiusa in casa. Cerchiamo di regalare qualche ora di spensieratezza senza troppo affrontare l’argomento Coronavirus”.

Giada Di Miceli, editrice, moglie di Patrizio Polifroni e nota speaker/conduttrice. La domanda è la stessa, cosa ne pensi di questa importante iniziativa “La radio per l’Italia”?

“Penso che sia importante condividere un momento di spensieratezza e staccare la spina tutti insieme, anche se solo per una piccola parentesi …la musica è un mondo a parte e in questo momento abbiamo bisogno di colori, di felicità; quindi sì, è una bellissima idea che condivido pienamente”.

Elio Cipri, Direttore della Comunicazione di Radio Italia Anni 60 Roma, è ed è stato uno dei protagonisti della discografia italiana dagli anni ’60 ad oggi. Papà della cantante Syria, lunga carriera alla Fonit Cetra come cantante e curatore poi della comunicazione. L’unico discografico ad aver fatto 53 anni di Festival di Sanremo. Un entusiasmo legato da sempre al mondo della musica. E’ stato capo ufficio stampa per RTL, talent scout, promoter televisivo per vari grandi artisti (tra i tanti, ricordiamo Toto Cotugno, Mango, Amedeo Minghi, Mietta, Zucchero, Nek, primo discografico e primo promoter dei Ricchi e Poveri, etc.). Elio cosa ne pensa dell’evento di venerdì 20 marzo alle ore 11.00 “La radio per l’Italia” e come lo vive?

“E’ una cosa sensazionale, certamente accade in un momento così brutto e tragico per l’Italia come l’emergenza Coronavirus ma l’iniziativa è fantastica; io credo che riscoprire l’unità d’Italia attraverso un grande malessere degli italiani, è una cosa che ci potrà riunire di nuovo. Trasmettere le tre canzoni più importanti della nostra storia musicale (Azzurro di Celentano, La Canzone del Sole di Battisti e Nel blu dipinto di blu-Volare di Domenico Modugno) significa far riscoprire a tutte le persone che magari non hanno mai recepito questo messaggio delle musiche importanti che hanno attraversato la nostra vita, è un segno davvero importantissimo. E poi trasmettere in contemporanea, tutte le grandi radio italiane, è assolutamente una cosa meravigliosa, un valore importante, ci unisce ancora di più”.

Maurizio Martinelli, musicista e speaker, Direttore Artistico di Radio Italia Anni 60 Roma. Martinelli ha scritto un brano intenso “Anima a brandelli”, testo contro il bullismo, premiato in ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma con lo Special Award Sociale nella sezione videoclip. Come ti sei organizzato per gestire l’emergenza Coronavirus?

“Ho seguito le direttive del Governo alla lettera”.

Aderisci alla campagna nazionale #iorestoacasa? Hai realizzato un video bellissimo da un tuo brano. 

“Certamente e con l’occasione ringrazio i radioascoltatori di Radio Italia Anni 60 per aver collaborato al mio progetto musicale, le loro foto hanno reso il video del mio brano “Io resto a casa” ancora più emozionante”.

Sei anche musicista: un tuo pensiero e parere sull’evento del 20 marzo alle ore 11.00, quando tutte le radio d’Italia, nazionali e locali, si uniranno per trasmettere in simultanea. Quali brani avresti scelto e perché? 

“Bella iniziativa, emozionante, difficile scegliere tre brani simbolo, con sentimento rispondo alla tua domanda: personalmente avrei scelto “Mi ritorni in mente di Battisti”,  un inno alla donna amata, il momento in cui un uomo capisce la fine del suo amore, “Futura di Dalla”, la storia di due amanti che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura e “Quando” di Pino Daniele – chi vuole un figlio non insiste – della serie se dovrà essere sarà”.

Tornando all’editore, Patrizio Polifroni: cosa ci lascerà questa emergenza – secondo il tuo parere -pensando ai tanti deceduti e ammalati ogni giorno? Rinsalderà i rapporti umani, professionali? Ristabilirà delle priorità? Ne usciremo cambiati?

“Sicuramente questa esperienza e soprattutto i tanti deceduti per colpa di questo maledetto virus, non saranno morti invano, ma ci avranno dato un ipotetico assist per cambiare il nostro modo di pensare. Rimanere in casa ci ha fatto riscoprire valori che avevamo un po’ messo da parte, ai quali preferivamo i social e internet. I rapporti si rafforzeranno e magari ci prenderemo qualche “incazzatura” in meno e perdoneremo di più”

Giada Di Miceli: Radio Italia Anni 60 Roma aderirà ovviamente anche al flash mob “L’Italia suonò” sempre del 20 marzo ma ore 18.05, quando verrà mandata in contemporanea la canzone “Vivere”, splendido brano di Vasco Rossi. E’ stato scelto questo testo per il suo profondo significato. Sei d’accordo? Avresti scelto un altro brano?

“Vivere è una canzone che dice moltissimo e soprattutto adatta a questo momento storico. Ne avrei condivise anche altre di canzoni, ma capisco che questo pezzo si incastri perfettamente a quello che stiamo vivendo oggi: viviamo paura , viviamo momenti di buio totale nell’attesa della fine di tutto questo! “Vivere “ vuol dire ricominciare a farlo perché ad oggi purtroppo siamo circondati da troppe morti , da strade vuote , da una città quale Roma che non sembra più essere quella di prima e con la paura che non torni più ad esserlo ..La mia speranza è proprio poter ricominciare a “vivere” davvero!”.

Elio Cipri, che ruolo ha la radio oggi con l’avvento dei Social? Più generazioni unite?

“E’ proprio grazie ai Social che la radio è diventata ancora più importante, perché proprio grazie ai Social stessi c’è la possibilità anche di essere visti e quindi è chiaro che gli ascolti diventino imponenti. La radio in questo momento ha più ascolti della televisione ed è sempre stato un po’ così, quindi è molto importante interagire con i Social; diffondere la radio attraverso i Social è stata una delle cose più importanti di questi anni e della nostra esistenza”.

Obiettivi di Radio Italia Anni 60 Roma?

“L’obiettivo primario è quello di diventare la prima radio regionale, stiamo impiegando tutti i nostri mezzi e conoscenze, messo a disposizione speaker importanti e sicuramente un segno lo lasceremo!”.

Giada Di Miceli: come stai gestendo l’emergenza e le norme restrittive del decreto governativo, a casa? Sei anche mamma, oltre che editrice e speaker, è un’occasione questa per passare più tempo con i nostri figli e i nostri cari, ottimizzando lavoro e tempo libero in casa?

“Lo stare a casa mi permette di trascorrere più tempo con la mia principessa, di vivere la sua positività, i suoi sorrisi quotidiani, le sue scoperte, le sue nuove parole …insomma il lato positivo di questa tragedia è mia figlia e il poter vivere di lei quello che quotidianamente non riuscivo a fare pienamente a causa di una vita frenetica e un lavoro che mi porta e portava spesso fuori casa! Come tu sai, io sono anche una conduttrice e continuo a lavorare: ovviamente meno, rispetto a prima, ma continuo. Il mio disagio più grande è non poter dopo dieci giorni in casa, portare mia figlia fuori  e farle condividere spazi all’esterno delle mura domestiche. Io sono una viaggiatrice, una che ama scoprire il mondo e che “mangia la vita a morsi”,  motivo per cui un po’ mi sento in “gabbia” soprattutto per la bambina che come me è abituata a viaggiare, a vivere anche una quotidianità metropolitana… al contempo questa mia insofferenza è placata dalle circostanze , dai tg che parlano di morti continue e di gente che muore SOLA e che nemmeno viene seppellita con un funerale. La profonda tristezza che mi provoca tutto ciò mi porta ad invitare nuovamente la gente a stare a casa perché altrimenti questo incubo non passerà più , teniamoci per mano e arriviamo pian piano alla luce in fondo a questo tunnel, perché una luce c’è…ma se non ci teniamo per mano con pazienza e perseveranza sarà sempre più lontana…!”

Chiudiamo con Patrizio Polifroni: un messaggio positivo come editore di Radio Italia Anni 60 Roma: cosa ti senti di dire? Come sta affrontando la nostra emittente questo momento?

“Il messaggio che vorrei mandare è innanzitutto di ringraziamento per tutto lo staff della radio che non ha mai mollato e che sta rendendo meno faticosa questa restrizione del dover restare a casa e poi un messaggio a tutto il popolo italiano dicendo che, se seguiamo le regole sconfiggeremo questo virus e quando ci daranno il via libera scenderemo per le strade e ci abbracceremo come non abbiamo fatto prima…ANDRÀ TUTTO BENE. Sono orgoglioso di essere italiano”.

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