Si va verso lo sciopero, è questione di poche settimane, “fine luglio” e alcune attività estrattive chiuderanno i battenti con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale. Ecco perché gli operai scenderanno in piazza a stretto giro, è l’esito dell’assemblea sindacale che venerdì ha sancito l’ennesima pagina di protesta. Il Comune a cinque stelle sta ponendo ostacoli burocratici di ogni tipo attraverso avvisi e predinieghi sul fronte autorizzativo alle aziende. Il tavolo è saltato prima a Guidonia, ma anche quello regionale ha subito una pesante battuta d’arresto dopo che la delegazione del governo penstatellato nel triumvirato Barbet – Russo – Guida (detti in ordine sparso) ha mandato all’aria il documento dell’assessore regionale Manzella considerato troppo debole nelle prescrizioni sotto il profilo ambientale. Intanto le sigle sindacali, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno riunito i lavoratori venerdì nello spazio della Str, per illustare lo stato dell’arte e mettere in piedi una piattaforma d’azione. Non è mancata la tensione, l’esasperazione ormai è alle stelle. “Il Comune a parole collabora ma nei fatti bloccano l’attività estrattiva – è il commento a margine di Claudio Coltella della Cgil – Mancano poche settimane, già da fine luglio si potrebbero fermare alcune aziende. Il rischio di perdere posti di lavoro è inaccettabile, l’unica strada è lo sciopero”.
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