Il primo dicembre si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale della lotta all’Aids. In occasione di questa ricorrenza, i progetti Maneggiare con Cautela – progetto di prevenzione finanziato dall’Ufficio di Piano del Distretto socio-sanitario G3 e gestito dalla Cooperativa Sociale Folias, e AltreStrade – Unità Mobile di Prevenzione e Riduzione dei Rischi nei luoghi di aggregazione informale finanziato dalla Asl RM 5 e gestito da Il Cammino Cooperativa Sociale, in partenariato con la Cooperativa Sociale Folias, svolgeranno attività di sensibilizzazione sul tema, in continuità con la natura stessa del loro mandato istituzionale.
Il primo Dicembre 2017 le equipe dei due progetti saranno infatti presenti con uno stand informativo in Piazza Santa Croce, a Tivoli, dalle 17,00 alle 20,00, per intercettare i cittadini, distribuire materiale informativo e di profilassi, rispondere a domande e curiosità, distribuire gadget a tema. L’informazione verterà sulla modalità di contagio, di prevenzione e di cura, nonché di superamento dello stigma. Contestualmente i commercianti della zona esporranno nelle vetrine il “fiocco rosso” simbolo internazionale della lotta all’Aids. Tra il materiale informativo verrà distribuito anche materiale con il logo #indossaconsapevolezza realizzato dalle studentesse dell’Ipsias Olivieri di Tivoli che, nella costruzione del claim, hanno voluto mettere in risalto alcuni aspetti della prevenzione, in particolare quelli legati alle differenze di orientamento sessuale e all’importanza dell’avere confidenza anche “al femminile” con l’uso e la disponibilità del condom.
La giornata si propone di essere, anche grazie alla partecipazione dei commercianti, e della cittadinanza, una giornata densa di significato non solo celebrativo, ma fattivamente operativo, in nome della prevenzione della lotta allo stigma e della diffusione, quindi, di una cultura che promuove una sessualità sana e consapevole indispensabile per uno sviluppo armonico dell’individuo. Pur essendo infatti passato il periodo cruciale (anni’80 –’90) dove scarse conoscenze scientifiche e un forte stigma generavano un meccanismo che aveva come risultato un elevato numero di morti, risulta necessario oggi mantenere alto il livello di consapevolezza tra i giovani e tra le popolazioni maggiormente esposte al pericolo di infezione.
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