Stavano organizzando una fuga in Francia con auto a noleggio e documenti falsi i due maggiorenni del quartetto di ladri entrato in azione la sera del 26 aprile nel villino di Monterotondo, dopo il colpo che ha rischiato di trasformarsi in tragedia: il complice sedicenne, ferito dagli spari esplosi dal padrone di casa, lo avevano lasciato al policlinico Gemelli lasciando dietro di loro una scia di tracce. Ieri, dopo l’interrogatorio di garanzia, è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un 35enne romeno con quattro pagine di precedenti e un 19enne nato in Italia ma di origini serbe, mentre è stato convalidato il fermo di un altro sedicenne, accompagnato presso il centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli a disposizione della procura presso il tribunale dei Minorenni. L’accusa per loro: tentato furto pluriaggravato (dalla violenza sulle cose, dal fatto che fossero più di tre e per la recidiva).
Decisivo il gps dell’automobile
E’ stata proprio l’auto, una Fiat Tipo SW, presa a noleggio (da un italiano con intestazione fittizia del contratto dietro compenso), a far stringere il cerchio agli investigatori della compagnia carabinieri di Monterotondo, coordinati dalla procura di Tivoli. La macchina era dotata di un sistema di geolocalizzazione gps e dai tabulati emerge tutto il percorso: il giorno del furto era partita pochi minuti prima delle 9 dalla zona della Borghesiana, vari giri e poi nel pomeriggio a Monterotondo, dalle 18,50 davanti al villino del colpo, cioè nell’orario del tentato furto. Quindi si sposta al Policlinico Gemelli per tornare alle 20,25 presso l’abitazione di uno degli arrestati. E puntavano su un’altra auto da prendere a noleggio per organizzare la fuga dall’Italia.
Il proprietario di casa indagato per eccesso colposo di legittima difesa
E’ invece indagato per eccesso colposo di legittima difesa il 29enne proprietario di casa che, una volta trovati i ladri in salone, ha esploso non meno di cinque colpi: tre fori sono stati repertati all’interno della casa e due nel giardino. La banda era arrivata equipaggiata con vari attrezzi da scasso, tra cui un piede di poco, utilizzato per scardinare una grande inferriata. “Le indagini – ha chiarito il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto – devono verificare la sussistenza dei presupposti della legittima difesa e/o dell’eventuale eccesso colposo e saranno completate nel più breve tempo possibile”. RedCro
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