Ubriaco al volante del suo furgone lanciato all’inseguimento della moglie che, per sfuggire dopo una feroce aggressione, cercava di allontanarsi in auto. E’ stato panico l’altra sera sulla provinciale che collega Sant’Angelo a Guidonia. Una corsa ad alta tensione e ad alto rischio per gli automobilisti di passaggio che è finita solo dopo l’intervento dei carabinieri della tenenza, allertati per telefono dalla donna, prima picchiata con mazza e punteruolo e poi inseguita mentre, ferita, cercava di sfuggire a quella furia sulla sua Peugeot. Il marito violento, un operaio romeno di 49 anni, è stato bloccato e arrestato. E’ accusato di minacce gravi, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, oltre che per guida in stato di ebbrezza.
Le minacce – L’inferno si era scatenato nel casolare di campagna di Sant’Angelo per la vittima. Botte, calci e pugni come ormai negli ultimi anni succedeva sempre più spesso. Ma l’altra sera ha creduto di finire davvero ammazzata una 45enne: dopo la prima scarica lui ha detto “stasera ti ammazzo”, poi è uscito per armarsi di mazza e punteruolo chiodato per tornare alla carica forzando il lucchetto del cancello che nel frattempo lei aveva chiuso per proteggersi. Alla donna non è rimasto che l’ultimo disperato tentativo: è riuscita a salire in auto e a schizzare via. Ma lui ha subito preso il furgone per raggiungerla.
La chiamata al 112 – Non è stato facile per i carabinieri della tenenza, diretti dal capitano Alessandro Caprio, chiudere l’intervento. Ma alla fine sono riusciti a bloccare l’uomo scongiurando conseguenze più gravi, fermandolo in tempo prima che potesse scontrarsi con altri mezzi. Sul furgone sono stati sequestrati due mazze e un punteruolo di ferro.
La vittima – Un trauma cranico e contusioni su tutto il corpo, in particolare su petto, nuca e gambe. Parla di una feroce aggressione il referto stilato dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli che hanno medicato la vittima. Trenta i giorni di prognosi per le ferite, ma i medici hanno riscontrato anche una grave depressione. Non era la prima volta che subiva quel trattamento l’altra sera ai carabinieri ha raccontato gli ultimi otto anni da incubo, tra botte e vessazioni. RedCro
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