di Gea Petrini
La sala piena, persone in piedi vicino la porta, Forza Italia è tornata sulla scena pubblica a Guidonia Montecelio, dopo la fine di sette anni di governo tra gli scandali – nel 2016 – dopo mesi di scontri feroci, senza neanche ormai un consigliere comunale tra i banchi dell’aula. Si capisce quindi che un po’ di attesa c’è per l’iniziativa voluta dal commissario del partito Alessandro Battilocchio alla presenza di una schiera di consiglieri regionali, Aurigemma, Cangemi, De Lillo, Palozzi e Tarzia. Sono seduti in platea, la presidenza è per il commissario, Claudio Fazzone e due giovani azzurri che stanno ricostituendo il gruppo, sono gli unici esponenti locali a prendere la parola. “Abbiamo scelto così”, commenta un maggiorente che resta in piedi, d’altronde lo slogan è solo uno, ripartire. Così le quattro componenti tutte presenti nella sala del bar Lanciani, si fanno da parte e il microfono è per Cristian Caponera e Rachele Scoditti.
(il testo continua dopo il video)
Battilocchio e Fazzone. “Sono molto soddisfatto ma è solo un primo passo – dice Battilocchio alla fine della kermesse – ora al lavoro sulla conferenza di gennaio che rappresenterà un momento importante nella nostra azione di rilancio. La presenza di tanti giovani ovviamente ci spinge a proseguire con ancora maggiore determinazione”. Sullo sfondo – idealmente s’intende – ci sono i fatti che hanno travolto Forza Italia e l’ex governo Rubeis a Guidonia, ecco perché si insiste a più non posso sul rinnovamento. “Purtroppo è passato un messaggio – dice Fazzone – che basta diventare consigliere comunale per risolvere i propri problemi economici”. Parole di pietra quando a Guidonia una classe dirigente è stata spazzata via tra mazzette e appalti pilotati.
I big e le regionali. Interventi brevi di saluti, chi poi scappa via, altri si trattengono. Adriano Palozzi scambia battute con i dirigenti locali, il consigliere regionale è anche coordinatore provinciale del partito e conosce bene le dinamiche della terza città del Lazio. Appoggiato alla porta parla in maniera fitta con Laura Cartaginese, consigliera d’opposizione a Tivoli, candidata alle regionali in ticket con Palozzi. “Ma siamo monogami”, dice lui col sorriso, non ci saranno insomma altri abbinamenti, è una coppia blindata.
E intanto in platea. Fa un certo effetto rivederli tutti insieme, le opposte fazioni interne, fino a un anno fa protagonisti assoluti della scena politica cittadina. Stefano Sassano con il suo gruppo, c’è infatti Maurizio Massini seduto in seconda fila, ma arriva anche Gianni Tuzi tornato in casa azzurra dopo l’esperienza duranta tre mesi di elezioni con la lista civica in sostegno a Aldo Cerroni. Segnali di rottura che sono dietro le spalle ormai a vedere i cuori nei manifesti, brinda con i giovani del partito l’altro capo componente, Andrea Mazza, mentre in piedi di lato al palco c’è un sorridente Augusto Cacciamani, dopo Ncd si è candidato con Forza Italia e ne è uscito primo, anche se il seggio non è scattato. L’ex sindaco Eligio Rubeis non c’è, ma i suoi sì. Si rivede dopo una campagna in totale low profile, Marianna De Maio, e con un po’ di ritardo arriva anche l’ex capogruppo ai tempi del centrodestra, Michele Venturiello. “Siamo qui a disposizione, noi siamo quelli che possono camminare a testa alta”, dice di sfuggita con uno stato d’animo che guardando al passato è di “profonda amarezza”. Il clima è conviviale, “è un risultato essere qui e ci sono tutte le aree interne”, rimarca a margine del convegno Battilocchio, anche se praticamente non si rivolgono la parola. Un gruppetto sosta sotto il piccolo palco, sono i rubeisiani, non solo De Maio e Venturiello ma anche gli uomini e i parenti dell’architetto. Massini passa accanto a loro e poi raggiunge la porta, “io l’ho detto, adesso basta con il cerchio magico”.
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