Fonte Nuova, farmacie comunali in vendita

A Fonte Nuova la maggioranza vota in consiglio la delibera per vendere le farmacie comunali. L’amministrazione vorrebbe utilizzare gli introiti che potrebbero arrivare dall’asta per la realizzazione della caserma dei Carabinieri. L’opposizione non ci sta e chiede una riorganizzazione del servizio, ritenuto ancora valido e indispensabile per tutta la cittadinanza.

Farmacie in vendita

Per molti comuni sono un’opportunità per creare posti di lavoro e per fare “cassa”, ma la maggioranza che attualmente guida il Comune di Fonte Nuova ha deciso di fare a meno delle farmacie comunali di Via Vittorio Alfieri e via di Santa Lucia. Nei mesi scorsi l’amministrazione aveva già affidato a un perito il compito di calcolare una stima del prezzo di entrambe le attività di proprietà del Comune. Per quel che riguarda la farmacia di Tor Lupara la base d’asta verrà fissata a 1 milione e 64 mila euro, per l’attività di Santa Lucia a 673 mila euro. La maggioranza in base a questi dati ha valutato l’opportunità di ricavare degli introiti che possano contribuire alla realizzazione di quella che è un’opera pubblica fortemente attesa dalla popolazione, ovvero la caserma dei Carabinieri.
Il comune intende alienare anche due terreni siti in via Settembrini e in via Gioberti, entrambi “oggetto di un’iniziativa di concorso per arrivare alla concessione in diritto di superficie alle confessioni cristiane presenti sul territorio, in particolare alla Chiesa Ortodossa e alla Chiesa Evangelica”, come ha specificato in consiglio l’assessore all’Urbanistica Davide Carrarini.  

L’opposizione replica duramente

“Non credo che un piano di dismissione dei servizi pubblici possa essere qualcosa che sia positivo per il nostro comune anzi credo che sia in generale un errore – ha dichiarato Federico Del Baglivo, capogruppo Pd –. Credo invece che la pianificazione della salute e, in particolare, una gestione comunitaria se non pubblica dei servizi alla salute possa avere ancora un ruolo nella nostra società e che sia importante. E tra l’altro la crisi sanitaria che stiamo vivendo ce lo dimostra. Ci sono altre soluzioni che possono essere impiegate per un’ottimizzazione dei servizi pubblici e degli spazi comunali. Pertanto, questa scelta mi sembra un po’ miope. Siamo un comune grande e abbiamo la possibilità non solo di offrire un servizio valido con le farmacie comunali h24 e con agevolazioni, ma abbiamo anche la possibilità di aumentare la resa di questi servizi, per fare in modo che generino utile nel corso del tempo attraverso una riorganizzazione e non con una dismissione”. L’esponente dem fa notare anche che i dati delle farmacie di Fonte Nuova rappresentano un’anomalia, riportando l’esempio della farmacia comunale di Palombara a Stazzano che produce un utile di centinaia di migliaia di euro.
Sulla stessa lunghezza d’onda è intervenuto anche Alessandro Buffa del M5S: “La farmacia comunale di Tor Lupara ha comunque dei risultati utili – ha detto il capogruppo pentastellato –, laddove ci servissero dei mutui noi abbiamo una capacità di indebitarci, abbiamo delle entrate annuali ossia gli utili della farmacia per poter pagare l’eventuale mutuo della caserma dei Carabinieri”.
L’associazione con la realizzazione della caserma non convince anche Graziano Di Buò di Vita Nuova, secondo il quale “sembra una forzatura che non ci azzecchi molto, soprattutto in questo periodo di Covid”. L’ex sindaco di Fonte Nuova ha aggiunto che “volendo rispettare la finanza pubblica del pareggio di bilancio, anziché tagliare un servizio come quello delle farmacie comunali sarebbe il caso di eliminare le consulenze esterne o le spese legali quando è evidente che il Comune è soccombente e valutare più attentamente la spesa degli appalti”.