È una lotta senza quartiere quella in atto nel centrodestra a Fonte Nuova: da una parte la coalizione con Fi e Lega a sostegno di Graziano Di Buò, dall’altra FdI rimasto nel patto civico in appoggio a Piero Presutti, insieme tra gli altri alla lista Rete Democratica di ispirazione Pd.
Forza Italia e Lega non hanno preso bene la scelta del partito della Meloni, tanto che nelle ultime settimane è stata rimarcata più volte dai due partiti locali e dallo stesso Graziano Di Buò la particolarità della situazione, specialmente rispetto alla compresenza di FdI in coalizione col Pd. Dopo qualche smarcamento, Fratelli d’Italia ieri ha deciso di replicare e lo ha fatto molto duramente.
Forza Italia: “FdI destra populista e bifronte”
Lo scontro sul piano politico all’interno del centrodestra sta salendo di livello man mano che ci si avvicina al 12 giugno. Il candidato della coalizione di centrodestra Graziano Di Buò negli ultimi giorni ha attaccato a tutto campo, senza lesinare forti critiche anche all’operato del Pd locale.
“Possiamo dire che ormai è ufficiale che Fratelli d’Italia e Partito Democratico non solo hanno governato assieme per 5 anni, ma ora tentano di bissare quella vittoria, il partito della Meloni con il proprio simbolo, il Partito Democratico con il simbolo che ormai contraddistingue le sue operazioni di trasformismo anche in altre realtà dove si è presentato con la destra, vedi il Comune di Mentana vicino a noi – dichiara Di Buò –. Non so dire come la prenderanno gli elettori eredi di Berlinguer di dover votare sulla stessa scheda dove è il simbolo di Fratelli d’Italia, ma una cosa è certa, non la prenderanno bene nemmeno gli elettori della Meloni che certamente non erano a conoscenza di quanto hanno fatto i loro rappresentanti locali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gian Maria Spurio, consigliere uscente Fi e leader locale degli azzurri:
“C’è una destra di governo che vuole il bene dell’Italia come quello di Fonte Nuova, che in questo momento si contrappone a una destra populista e bifronte che nelle piazze grida rincorrendo posizioni personali, ma in Regione di fatto appoggia Zingaretti e nei territori, come a Fonte Nuova, fa inciuci con il PD con la scusa di liste e progetti civici”.
Il caso di Fonte Nuova non è un unicum a livello nazionale, rappresenta una vera tendenza. Tanto che qualche giorno fa il responsabile enti locali del Carroccio Stefano Locatelli aveva evidenziato come in alcuni grandi centri FdI abbia scelto di essere alternativo al centrodestra: “Spiace che in diverse città, da Parma a Viterbo, da Catanzaro a Jesolo, Fratelli d’Italia abbia scelto di spaccare il centrodestra, avvantaggiando le sinistre. La Lega lavora per unire e vincere”. Questa dichiarazione è stata rilanciata proprio dalla Lega di Fonte Nuova che ha poi completato il ragionamento del proprio dirigente nazionale.
“Noi aggiungiamo che a Fonte Nuova ha addirittura fatto ‘il salto di qualità’ e si presenta assieme al Partito Democratico cercando di mettere in un angolo il centrodestra. La Lega invece rimane fortemente ancorata al centrodestra, unica reale alternativa credibile a una sinistra statalista che vessa di tasse il popolo italiano e a Fonte Nuova appoggia la candidatura a sindaco di Graziano Di Buò”.
FdI: “È questo il centrodestra che avremmo dovuto abbracciare?”
FdI stavolta non ci sta e nel tardo pomeriggio di ieri pubblica un lungo post sui suoi canali social per spiegare le motivazioni della sua scelta, lanciando strali contro gli ex alleati.
“In questi giorni soprattutto la Lista Spurio/Forza Italia (è un partito o una civica? Mah…) sta riempiendo il web di grafiche in cui si accusa FdI di non essersi alleato con il centrodestra e di averlo fatto con il PD – dichiara nella nota la sezione locale del partito della Meloni –. Questi giochini possono andare bene con qualcuno che non ha mai seguito le dinamiche locali, come ad esempio un certo Locatelli della Lega, responsabile degli enti locali del partito di Salvini”. Il comunicato di FdI ripercorre tutta la storia che ha portato alla dissoluzione del centrodestra a Fonte Nuova, a cominciare dalle passate amministrative quando Forza Italia e Lega avevano sostenuto due diversi candidati, mentre FdI aveva scelto di accodarsi alla coalizione civica a sostegno di Presutti.
In quel frangente FdI vinse la sua scommessa e ora non ha intenzione di mollare Piero Presutti.
“Passati questi 5 anni, non abbiamo avuto nessun dubbio, coerentemente con il nostro percorso, a rimanere dalla stessa parte. Cosa che non si può dire dei nostri ‘accusatori’”, tuonano i rappresentanti locali di FdI.
“Forza Italia nel proprio simbolo porta il nome del principale candidato consigliere, Gian Maria Spurio, una cosa del genere accade al massimo per i candidati a sindaco. È una lista civica, come nella tradizione di Spurio, o un partito?”, attacca ancora FdI.
“La Lega a Fonte Nuova fino a pochi giorni fa non aveva rappresentanti. Marco Di Bitonto, il precedente candidato sindaco, da molto tempo coerentemente ha abbandonato il partito, in polemica con una gestione che non aveva alcun tipo di riguardo nei confronti dei dirigenti territoriali”. Ora Di Bitonto, consigliere di minoranza uscente, è candidato nella lista di FdI a sostegno di Presutti.
“L’attuale dirigenza della Lega è approdata a Fonte Nuova proponendo il simbolo a chiunque avesse riempito la lista, concedendolo infine a chi con la Lega non aveva mai avuto a che fare, tant’è che i candidati di punta del Carroccio sono esponenti ed ex consiglieri delle liste civiche di Di Buò”.
Rincara la dose anche la capolista di FdI Micol Grasselli: “I simboli di Lega e Forza Italia (tra l’altro ridimensionato dalla gigantografia del nome del suo capolista) sono stati diciamo così ‘regalati’ al miglior offerente. In questo specifico caso, non essendoci state offerte, sono stati messi sotto la bandiera degli unici due personaggi ai quali non manca né la faccia né l’ambizione di accaparrare tutto ciò che è possibile accaparrare per cercare di ottenere un degno risultato”.
Il tutto, poi, viene ridotto a una domanda: “È questo il centrodestra che avremmo dovuto abbracciare e per il quale avremmo dovuto interrompere un percorso leale e corretto di 5 anni?”, si chiede infine Fratelli d’Italia.