Home Cronaca Emergenza rifiuti Guidonia, il Comune diffida Tekneko a raccogliere ma l’azienda: “Se non pagano siamo fermi”

Emergenza rifiuti Guidonia, il Comune diffida Tekneko a raccogliere ma l’azienda: “Se non pagano siamo fermi”

Emergenza rifiuti Guidonia, il Comune diffida Tekneko a raccogliere ma l’azienda: “Se non pagano siamo fermi”

Guidonia Montecelio è di fronte all’emergenza, il rischio è di ritrovarsi sommersi dalla spazzatura. Da questa mattina la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti ha sospeso il servizio, “ci fermiamo” dice con amarezza il presidente di Tekneko Umberto Di Carlo, a fronte dei cinque milioni dovuti dal Comune in un ritardo diventato cronico, l’azienda non ha più soldi nemmeno per far camminare i mezzi. In sintesi, se il Palazzo non liquida le fatture, l’immondizia resterà in strada e l’antipasto si è avuto oggi, a guardare le proteste di qualche residente che a Setteville ha lasciato i sacchetti in mezzo alla carreggiata. Intanto proprio dall’ufficio Ambiente è partita poche ore fa una diffida nei confronti dell’impresa: si intima di revocare la sospensione per riprendere il servizio pena sanzioni di natura “penale, civile e amministrativa”, così firma il dirigente di settore Marco Simoncini. Ma Tekneko resta sulla posizione, “non è un capriccio – dice Di Carlo – siamo alla frutta”.

Un guaio bello e buono per l’amministrazione cinque stelle di Michel Barbet, i pagamenti ai fornitori di beni e servizi sono un’odissea, il Comune lasciato nel 2016 con le ossa rotte dal centrodestra stenta ancora a rimettersi in piedi, anche nell’essenziale. Il debito nei confronti dell’azienda di Avezzano è di 4 milioni e 700mila euro, dopo le lettere aperte e le richieste di incontro, non si è mosso niente tranne la diffida recapitata all’ora di pranzo. “Nessuno mi ha telefonato o convocato, questo non è un problema politico o un capriccio, ma di soldi. Se non ci pagano rimane tutto lì, purtroppo non possiamo fare diversamente”. Ecco perché la diffida non cambia nulla, “siamo banalmente un’azienda normale e qui c’è una situazione cronica di ritardi, e questo vuol dire che non c’è capacità di programmazione, la classe dirigente dovrebbe risolvere i problemi, invece non accade. E noi come azienda non possiamo andare avanti senza risorse, abbiamo dato prova di buona volontà anticipando finché abbiamo potuto, ora non più. Ci fermiamo. Non solo non ci pagano ma nemmeno ci contattano, fanno finta di nulla”.

Se la città rischia scenari da mille e una notte, in Comune in queste ore la grana è nelle mani del sindaco (contattato sulla questione però non è rintracciabile), e dell’assessore all’Ambiente Tiziana Guida. “La raccolta dei rifiuti è un servizio essenziale che non può fermarsi, non può essere bloccato per questo abbiamo inviato la diffida. Stiamo procedendo a definire un piano dei pagamenti che riguarderà anche la Tekneko – spiega la pentastellata – e l’azienda sarà pagata per i servizi realmente svolti, stiamo procedendo con un monitoraggio serrato del contratto, visto che ci sono delle inadempienze. L’emergenza va risolta, insieme all’assessorato alle Finanze si sta cercando di recuperare risorse”. Se non accade niente domani i contenitori resteranno pieni, “faremo il possibile” ma certezze sui tempi non ce ne sono. La situazione delle finanze è complessa, “ora i fondi provenienti dalla Tari non ci sono più e quindi si procede con anticipazione di tesoreria. Diamo priorità ai servizi ma ci sono altri da pagare non solo Tekneko”. I numeri? Circa 5mila fatture. E proprio dagli uffici dei conti è l’assessore alle Finanze Alessandro Alessandrini a spiegare, “stiamo lavorando senza soluzione di continuità per risolvere il problema complessivo dei pagamenti, per la raccolta rifiuti c’è massima attenzione si tratta di un servizio essenziale, ma dobbiamo ricordare che stiamo all’interno di un piano di riequilibrio, in pre dissesto. L’obiettivo adesso è fare al più presto il piano dei pagamenti per Tekneko come per gli altri fornitori”. Tra fine mese e i primi di novembre sarà attiva la task force proprio per la liquidazione delle fatture, “il piano deve essere compatibile con la continuazione del servizio pubblico”. Per il resto si tratta di scelte politiche.
Gea Petrini

Leave a Reply