Una partita importante che va giocata bene, magari pure con un pizzico di strategia che non guasta. La candidatura a sindaco per il 2019 è un traguardo importante, lo sanno bene i politici made in Tivoli che stanno cercando di capire come strappare dalle mani di Giuseppe Proietti la fascia tricolore. Per l’archeologo con la passione per la politica si tratterebbe del secondo mandato, invocato dai suoi che cercano di restare dove sono entrati nel 2014. La cordata delle civiche, che ha messo insieme pezzi di sinistra e destra non solo non molla la presa ma cerca nuovi alleati. Intanto ne ha trovato uno nelle file del piddì, che ha perso Laura Di Giuseppe. La giovane delfina di Andrea Ferro se ne andata qualche settimana fa, pronta a cercare la riconferma con una nuova lista, Partecipazione Popolare per Tivoli 2019. Il simbolo in realtà gira sui social già da un po’ e la sede in quel di via dei Sosii è operativa.
Per uno che entra ce n’è uno che esce: si tratta del dissidente Andrea Napoleoni: il sindaco l’ha definito poco incline alla permanenza in maggioranza, facendo riferimento, non proprio velatamente, alla presenza costante tra i banchi dell’opposizione negli anni che furono. Per lui l’uomo su cui puntare è Vincenzo Tropiano, neo leghista, battezzato dai vertici del partito di Salvini in una convention dove si sono presentate anche le altre liste che lo sosterranno, tra cui Fiamma tricolore e CasaPound. Una sterzata a destra piuttosto vistosa, che non è passata inosservata: per i moderati ci sarebbe davvero poco spazio. Se è stata una buona operazione lo diranno solo le urne. Attivissimi già da un po’ i pizzarottiani di Italia Comune, capitanti da Daniel Prosperi, Antonello Livi e da un infaticabile e inossidabile Antonio Picarazzi, ex assessore al Bilancio della Giunta Baisi che mancò la candidatura alla sedia più altra del Municipio per un soffio. Per loro la scelta di correre in autonomia potrebbe essere dietro l’angolo. Non pervenuti, per ora i grillini: la consigliatura di Carlo Caldironi non ha certo brillato per attività e pesa come un macigno sulle sorti dei pentastellati locali. Restano, tra le incognite, due partiti di peso, il Pd e Forza Italia, che esprimono anche due consiglieri regionali, rispettivamente Marco Vincenzi e Laura Cartaginese che di certo non vogliono e non possono passare la mano. Il tentativo della sinistra di andare uniti sotto la bandiera di Proietti è andato decisamente male e ora batte l’ora delle alternative. Cosa faranno? Secondo i bene informati lo scopriremo molto presto.
Anna Laura Consalvi
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