Parla Giovanni Mantovani, il candidato a sindaco della coalizione progressista che si racconta a tutto campo, dall’esperienza nelle civiche di Proietti al nuovo contenitore politico di centro sinistra che oggi si candida alla guida della Città.
Siamo alle battute conclusive di questa campagna elettorale che per lei è anche la prima da candidato, tra l’altro a capo di una coalizione ampia. Cosa l’ha colpita di più di questa esperienza?
Sono felice soprattutto per la voglia di partecipazione che hanno dimostrato tanti miei concittadini, fin dalla nascita di IdeAzioni. Abbiamo raccolto centinaia di contributi dalle singole persone e anche da associazioni, organizzazioni e comitati. Ogni singolo contributo è stato fondamentale per centrare puntualmente l’analisi dei bisogni collettivi e per definire le azioni concrete che faremo, contenute nel nostro programma che abbiamo stampato e distribuito nella sua versione integrale. Noi faremo davvero un’amministrazione partecipata, esattamente come è riportato nel nostro programma. Tutti i candidati delle sei liste che mi sostengono, tra l’altro, già sanno che potranno dare il proprio contributo anche se non dovessero essere eletti poiché abbiamo deciso insieme che ci sarà una sorta di parlamentino in cui, regolarmente, potranno incontrare il sindaco e la giunta.
Lei è un “ex” civico, ha guidato la Acque Albule spa in questi anni su nomina di Proietti, oggi suo competitor, è un’esperienza che ripeterebbe? Come vede lei il futuro dell’azienda che gestisce la risorsa termale?
Certo che rifarei questa esperienza, sono decisamente soddisfatto dei risultati raggiunti nel periodo in cui ho presieduto il consiglio di amministrazione della società termale. Se ne è parlato poco, tra l’altro. E questa è anche un’occasione per elencarli. Il festival Along Came Jazz, ad esempio. Tra l’altro questa manifestazione, che ha avuto un ottimo successo con tutti i concerti a ingresso gratuito, è stata finanziata con i miei compensi da amministratore, che non ho mai percepito per mia decisione, e con i compensi di Gabriella Forte, che ha fatto la mia stessa scelta. L’ex bar Paradiso, che è un po’ un simbolo del degrado di Tivoli Terme. Sotto la mia presidenza prima abbiamo eliminato un corpo abusivo, poi lo abbiamo messo in sicurezza e proprio in questi giorni sono partiti i lavori di riqualificazione. E su questo vorrei precisare – visto alcune notizie imprecise che ho sentito – che la riqualificazione di quell’immobile l’ha decisa, finanziata e avviata la società termale. Poi c’è la parte degli utili, che mediamente sono ammontati a circa mezzo milione di euro l’anno, nonostante l’impossibilità di fare ulteriori investimenti. Poi, ancora sotto la mia gestione, la società termale ha finalmente iniziato a versare la tassa di soggiorno e ha regolarizzato i pagamenti per la tassa sui rifiuti e si è messa in pari anche con i canoni da versare al Comune. Inoltre abbiamo introdotto una tariffa agevolata per giovani e anziani e in collaborazione con il Comune abbiamo realizzati dei progetti sociali. Abbiamo realizzato un nuovo collegamento coperto tra hotel e stabilimento, in modo che gli ospiti possano raggiungere il centro benessere senza uscire più all’esterno. Infine abbiamo partecipato, con ottimi risultati, al progetto Terre di Benessere, che si è concluso con la costituzione del club di prodotto. Con questo progetto tra l’altro abbiamo realizzato un piano di marketing territoriale che ha portato risultati concreti a Tivoli non solo per il turismo termale. Comunque le Terme Acque Albule possono continuare a crescere ma servono investimenti. E per fare investimenti è necessario avere certezze sul futuro. Sull’assetto societario, invece, tutto dipenderà dalla decisione del giudice.
Una Nuova Storia, la lista di cui lei è stato fondatore, nasce da una presa di posizione di critica forte di una parte della sinistra tiburtina nei confronti del Pd che oggi è vostro alleato. Da cosa nasce questo cambiamento?
Beh, Una Nuova Storia non nasce contro il Pd. Una Nuova Storia nasce insieme con la creazione del progetto dei civici. Io sono stato tra i padri fondatori del progetto dei civici e sono stato il primo presidente di UNS. Noi lo abbiamo detto fin dall’inizio e lo abbiamo detto in modo chiaro: il progetto dei civici sarebbe durato cinque anni; dopo due commissariamenti consecutivi sarebbe stata necessaria una parentesi, per aiutare i partiti tradizionali a riflettere e a rinnovarsi. E abbiamo detto e scritto che non eravamo contro i partiti politici. Noi abbiamo fatto il nostro percorso in piena e assoluta coerenza. Avevamo detto che il progetto dei civici sarebbe durato cinque anni e per noi cinque anni è durato. E poi a differenza di quello che sostiene il sindaco uscente, e Uns gli ha risposto pubblicamente nei giorni scorsi, il campo progressista si è rinnovato. Per la prima volta si ripresenta unito, con l’aggiunta di Uns, La Città in Comune e Tivoli Futura che sono movimenti civici ma di campo, con la lista unitaria della sinistra, che ha dato prova di maturità e di visione, anticipando il futuro. E anche il Pd si è rinnovato. Ne sono la prova io stesso. E’ la prima volta, dall’elezione diretta del sindaco, che il Pd sostiene un candidato a sindaco che non è un proprio iscritto. E ha deciso di sostenermi pressoché all’unanimità. E questa è una grande dimostrazione di cambiamento da parte del Pd tiburtino.
Tre punti-chiave del programma elettorale con cui vi presentate alla città.
Il mio programma ruota tutto intorno a un concetto: lo stare bene. In altri termini, noi vogliamo migliorare la qualità della vita di tutti i 57mila abitanti di Tivoli. E quindi è difficile individuare soltanto tre punti-chiave poiché le azioni concrete che abbiamo descritto nel programma sono molte di più e tutte importanti. Comunque, ne provo a scegliere tre. Il lavoro, è il primo. L’amministrazione comunale deve fare azioni concrete per creare posti di lavoro e dobbiamo invertire questa tendenza negativa degli ultimi anni. Noi abbiamo le idee chiarissime, su come farlo. Lo sviluppo turistico, ad esempio. Basta con le improvvisazioni che abbiamo visto negli ultimi cinque anni. Era nel programma del sindaco uscente il piano strategico per il turismo e non è stata fatta, per il turismo, proprio la cosa più importante. Dobbiamo fare il piano e dobbiamo istituire l’ufficio del destination manager. E poi dobbiamo costruire la vera fabbrica di cultura, quella in cui sono protagonisti i cittadini. Ci sono città con beni meno importanti dei nostri che hanno costruito la propria fortuna economica e un benessere diffuso trattando turismo e cultura come delle scienze. Poi, secondo tema, la riqualificazione e il recupero di tutti i quartieri. I cittadini dovrebbe uscire di casa e vedere la bellezza, i parchi pubblici curati, il decoro. Non il degrado. E poi, terzo tema, i servizi comunali. Tutti i servizi comunali devono essere a misura di cittadino. E’ impensabile che il Comune di Tivoli non permetta ancora al cittadino di dialogare on line con la pubblica amministrazione. E per servizi intendo anche servizi per la sicurezza.
Anna Laura Consalvi
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