C’è chi giura, e ci metterebbe la mano sul fuoco senza correre il rischio di bruciarsi, che a casa di Giorgia Meloni ci sia solo un diktat irremovibile in vista delle elezioni amministrative che si terranno a maggio in terra tiburtina: mai con Vincenzo Tropiano. I Fratelli d’Italia della Superba non avrebbero intenzione di cedere neanche di un millimetro nella guerra psicologica a suon di accelerate che è partita già da qualche mese nel centrodestra. Con l’ex assessore al Turismo della giunta Gallotti, oggi candidato a sindaco per la Lega, non si fanno patti e su questo punto non si torna indietro.
Ad anticipare la posizione, che pare destinata a cristallizzarsi, ci aveva pensato qualche mese fa un laconico commento di Francesco Lollobrigida, big del partito in Provincia di Roma, che non sarà sfuggito agli attenti osservatori della politica locale sotto un post social firmato dallo stesso Tropiano, in cui parlava di possibili passaggi di Toti, Parisi e Fitto tra le file dei sovranisti, gelato da un “almeno cerca di avere la dignità di tacere”. Morale della favola i pezzi grossi del gruppo locale, Gianfranco Osimani e Antonio Luciani su tutti, sono pronti a portare lancia in resta il sindaco uscente Giuseppe Proietti, sotto la bandiera “Tivoli 2.0 – Perla d’Italia”, abbandonando definitivamente la cordata a tre che nelle regionali sta mietendo consensi. Cosa succederà adesso non è dato sapere, almeno per il momento, certo è che la svolta autonomista del partito di Salvini non è passata inosservata.
Anna Laura Consalvi
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