Domenica è il giorno della verità. Mancano solo due giorni al voto che incoronerà il prossimo sindaco di Tivoli. Una sfida che sta appassionando i tiburtini, pronti a dire la loro nelle piazze fisiche e in quelle virtuali dove l’aria si è è progressivamente infiammata. I venti punti di distacco tra Giuseppe Proietti, sindaco uscente a capo di una cordata di 12 liste civiche, e l’uomo su cui punta la Lega e altri 5 simboli, Vincenzo Tropiano, sono un dato da cui è bene sempre non partire. Il turno supplementare, immaginabile visti i numeri da capogiro con cui la Superba si è presentata in questa tornata elettorale, è un campo aperto, dove si riparte zero a zero, fischio dell’arbitro e palla al centro. Se i due contendenti e le rispettive coalizioni continuano senza sosta nel tour in città, dall’altra parte della barricata la situazione non è delle migliori. Gli occhi sono infatti tutti puntati sulle scelte, il plurale visti i fatti è d’obbligo, della coalizione progressista guidata da Giovanni Mantovani. Lì qualcosa senza dubbio non ha funzionato, a partire da quello che fotografano i numeri: l’ex presidente del cda della Acque Albule spa ha ottenuto meno voti della somma delle liste, segno che sulla sua figura non proprio tutti erano d’accordo. Ora il tema per gli esclusi è capire cosa fare il 9 giugno. Ha le idee chiare il consigliere regionale e dominus del piddì locale Marco Vincenzi: per lui alle urne non si deve andare e basta. Un invito, quello all’astensione, senza dubbio politicamente motivato ma che ha lasciato basita più di una persona, visto anche il ruolo istituzionale dell’ex sindaco. Per i dem d’altronde l’aria non è delle migliori. Il risultato risicato, sicuramente il minimo storico per il gruppo, è di fronte agli occhi di tutti, per primo al direttivo locale che si è riunito lo scorso martedì. Un faccia a faccia dovuto in cui Piero Ambrosi, segretario tiburtino del partito, si sarebbe presentato dimissionario, e dove si sarebbe consumata l’ennesima lotta intestina, stavolta sulla posizione da prendere con la scheda in mano. Lotta senza esclusione di colpi, che vedrebbe la componente legata all’ex deputato Andrea Ferro pronta a sostenere Proietti a differenza dei fan del mare e della montagna in giorno festivo. Confuse anche le idee di “A sinistra”, che si smentisce nel giro di poche ore con due comunicati stampa diffusi nella giornata di ieri. Nel primo a fronte del “pericolo leghista” si indicava il primo cittadino uscente come male minore, nel secondo si ripiegava su una più democristiana, senza accezione politica del termine, libertà di coscienza. Solo domenica sapremo quale linea ha vinto.
Anna Laura Consalvi
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