di Vincenzo Perrone
Francesco Petrocchi, la sua storia politica si fonda nel centrodestra. Come mai ha deciso di prendere le distanze dalla coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Arianna Plebani?
Io ribalterei la domanda e mi chiederei come mai chi si dichiara di centrodestra appoggiò Altiero Lodi, sindaco eletto dal Partito democratico e imposto da Carlo Lucherini annullando le primarie. Noi, invece, abbiamo creato un movimento civico e i nostri candidati, firmando un codice di etica pubblica, dicono basta a voltagabbana e opportunisti.
Questo è un discorso simile a quello dell’altro polo civico che propone Marco Benedetti come candidato sindaco. Come mai con loro non siete riusciti a trovare una sintesi?
Ci sono stati degli incontri tra i nostri rappresentanti e i loro, ma sono stati posti dei veti sulle persone. Il loro movimento è più contro tutti e arroccato su se stesso. Si sarebbero potute anche fare delle primarie all’interno dei movimenti civici.
Con Marco Piergotti, invece, c’è un’appartenenza ideologica simile. Come sono i rapporti con lui?
I segretari di partito sono generali senza esercito che si spartiscono il territorio, lui ha scelto di rimanere in un partito e questo è un discrimine che taglia nettamente le posizioni.
Con molta probabilità si dovrà passare dal ballottaggio. Dando per scontato che lei si augura di arrivarci chi vorrebbe sfidare?
Se ci andassero le due opzioni civiche penso che sarebbe una bella novità e una sfida entusiasmante.
Cosa prevede il suo programma elettorale?
Meritocrazia nell’ente comune con un organo terzo che giudichi l’operato dei dipendenti pubblici. Riqualificazione del centro storico con pedonalizzazione, inizialmente sperimentale e nei weekend, di via III Novembre. Vorrei realizzare un parco pubblico cittadino sulle colline Betti e riqualificare Parco Trentani con eventi al suo interno. Penso anche a creare in Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa il secondo cuore della città con attività di ristoro assegnate attraverso un bando pubblico. Poi c’è la sicurezza con un coordinamento tra le forze dell’ordine, videosorveglianza in parchi e giardini e controllo sulle presenze di cittadini stranieri per capire se hanno un reddito autonomo. Per la cultura e il turismo penso a trasformare Mentana nella porta della sabina romana con percorsi naturalistici, enogastronomici e culturali. Sull’urbanistica, invece, dico stop al nuovo piano regolatore e pretendo, invece, che il privato realizzi gli appartamenti residenziali in cambio di un’opera pubblica finita. Per i giovani, infine, penso a trasformare la vecchia fonte in un centro di aggregazione.
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