Responsabilità, affidabilità e passione. Con questo motore, Andrea Ferro si candida al consiglio regionale del Lazio. La decisione, emersa già nelle indiscrezioni, è stata ufficializzata ieri sera durante il brindisi di fine anno dell’associazione dei riformisti nella sede della federazione provinciale del piddì. Il deputato democrat di Tivoli non correrà ancora per il parlamento ma sosterrà attraverso il proprio impegno diretto la sfida di Nicola Zingaretti per la Regione. Sala piena, “nonostante il raccordo bloccato e il maltempo” dice ringraziando “compagni e amici” nel lungo intervento al microfono. “Sono stati cinque anni importanti, grazie a voi vinsi le parlamentarie e fui eletto alla Camera”. E’ proprio il giorno dello scioglimento in vista del voto del 4 marzo, “il giudizio sul mio lavoro lo lascio a voi e ai nostri elettori” dice Ferro rivendicando uno “stile”. Da sempre “a disposizione dei territori con onestà e affidabilità”, il democratico riconosce che a livello nazionale “i governi hanno posto le basi per uscire da una crisi terribile”, mettendo in atto un lavoro straordinario poi nel campo dei diritti. E poi c’è il capitolo Lazio. “Forse ce lo dimentichiamo che prima c’erano la Polverini e Fiorito”, suggerisce Ferro alla platea riservando per “Nicola” le parole di più forte riconoscimento. “Ha raddrizzato i conti e ampliato i servizi. Nicola ha reso credibile la Regione con una amministrazione specchiata”. Il primo applauso lo strappa sui sondaggi che danno nel Lazio in vantaggio la coalizione di Zingaretti, “sempre più larga con la sinistra e i moderati” e quindi l’annuncio. “Ho dato la mia indisponibilità a candidarmi in parlamento, per candidarmi in Regione. Non sono mai stato uno da Palazzo ma c’è l’esigenza per una squadra che nel territorio è cresciuta molto, di fare ancora di più e in modo migliore”. redpol.
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