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Di Ventura contro Varone a colpi di video: la sfida è a un confronto pubblico

Di Ventura contro Varone a colpi di video: la sfida è a un confronto pubblico

Smaltita la tensione del primo turno, i due candidati che a Monterotondo hanno ottenuto il maggior consenso, in vista del ballottaggio del 9 giugno, ricominciano ufficialmente la campagna elettorale con due video su facebook. Di Ventura deve recuperare circa 1500 voti e 7 punti percentuali di distacco da Varone, proprio per questo lo sfida in un pubblico confronto. Il candidato del centrosinistra non si sottrae. 

Di Ventura sfida Varone

Simone Di Ventura fa la prima mossa. Nel suo video ringrazia i propri elettori e invita tutti i cittadini a sostenerlo anche nel secondo turno, sottolineando che stavolta basterà barrare il suo nome, senza badare al voto di lista. Voto che effettivamente non ha portato il contributo sperato al candidato civico sostenuto dal centrodestra. In più chiede ufficialmente di potersi confrontare pubblicamente con Riccardo Varone, chiamandolo direttamente in causa. I cittadini devono scegliere consapevolmente, secondo Di Ventura, per questo motivo “devono ascoltare i due candidati in un confronto, pubblico e in piazza”.

Varone accetta e detta le sue condizioni

Anche Riccardo Varone sceglie facebook e un video per rispondere al suo competitor. Il candidato di centrosinistra non si tira indietro e accoglie la richiesta del suo avversario. Varone sostiene di non aver bisogno della sfida di Simone Di Ventura per parlare in piazza con i monterotondesi, ma comprende “il suo estremo bisogno di recuperare consenso”. Il confronto, però, non potrà tenersi in piazza secondo l’assessore uscente. Per fare chiarezza sui programmi in gioco e per rendere un servizio alla città, Varone auspica delle regole ben definite e l’assenza di tifoserie. In sostanza la richiesta è quella di un arbitro condiviso e un luogo neutro dove potersi esprimere in maniera adeguata. Varone, quindi, decide di andare a vedere il gioco di Di Ventura. Ora tocca al civico calare le sue carte.   

Emanuele Del Baglivo

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