Vincenzo Perrone
Consigliere comunale a Fonte Nuova e adesso segretario provinciale dei Giovani Democratici, l’organizzazione under 30 del Pd. Un incarico importante per Federico Del Baglivo che non nasconde criticità rispetto all’amministrazione targata Cannella.
Quali sono gli obiettivi che si prefigge con questo nuovo incarico?
Avere un quadro completo di tutti i circoli di Roma per poi creare una rete più forte e radicata. Bisogna trovare l’unità sulle battaglie da combattere insieme come per esempio il lavoro. Il jobs act non è sbagliato, tuttavia è necessario trovare le contromisure alla precarizzazione del lavoro. Ci sono poi le battaglie sui diritti civili e su quelli di cittadinanza e la tematica ambientale. Il rispetto dell’ambiente è anche sinonimo di equità sociale, non è un caso, infatti, che il degrado maggiore si ha nelle zone popolari.
Tornando, invece, sulle tematiche più locali, dopo la formazione della nuova Giunta lei si è dimesso da capogruppo del Pd nel consiglio comunale. Come mai è arrivato a questa scelta?
Avevo prospettato come soluzione le dimissioni del sindaco, sia per la vicenda della casetta dell’acqua, ma anche per i risultati che stentavano ad arrivare. Inizialmente è stata presa questa decisione, ma poi è stato riformulato un percorso dove, anche se sono stato consultato, non mi sentivo rappresentativo della nuova fase. Per questo ho scelto di fare una passo indietro, non potevo essere la figura di sintesi di un gruppo che la pensava diversamente da me.
Quindi si può dire che non ha condiviso la fase che ha portato dall’azzeramento della giunta a settembre fino alla formazione del nuovo governo a dicembre?
Io non ho condiviso l’inizio dell’amministrazione perché avremmo dovuto fare di più anche con tutte le difficoltà del caso. Avrei voluto maggiore programmazione e anche il rapporto tra Giunta, consiglio e partito andava condotto meglio. Spero che in questa nuova fase si torni alla visione che ci ha fatto vincere le elezioni, altrimenti sarebbe uno strascico paradossale di tre anni.
Secondo lei la gestione da parte del sindaco Fabio Cannella della macchina amministrativa poteva essere condotta meglio?
E’ un ruolo molto difficile e sono convinto della sua buona fede, non è una colpa unicamente sua ma di tutti quanti, me compreso, nell’organizzazione.
Con le iniziali dimissioni del sindaco, poi ritirate a due giorni dalla scadenza, c’è stato uno strappo tra Cannella e il partito. Lei pensa che si possa ricucire e lavorerà in questo senso anche grazie al nuovo incarico?
Mi comporterò come ho sempre fatto chiedendo le soluzioni che ritengo giuste, cosa che farò con tutti i comuni, compreso Fonte Nuova dove amministriamo. Per esempio ho chiesto la raccolta differenziata fino ad oggi e continuerò a farlo.
L’amministrazione Cannella terminerà nel 2019. Sarebbe pronto a scommettere che durerà fino a scadenza naturale?
Dipende da come portiamo a casa gli obiettivi, se siamo un’amministrazione capace di governare andiamo avanti, se non governeremo bene probabilmente no. Dobbiamo riprendere la capacità del Comune di gestirsi con risorse proprie senza affidarsi sempre a capitali privati. Ci vuole il coraggio di spendere dove pensiamo che possa portare benefici, del resto un Comune con più servizi è un Comune più ricco.
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